Mattarella ricorda il disastro ambientale che vent’anni fa colpì Sarno e nel quale morirono 160 persone.
“A vent’anni dal disastro ambientale che colpì il comprensorio di Sarno – provocando la morte di 160 persone e lasciando ferite ancor più profonde di quelle inferte al territorio stesso – desidero esprimere la mia vicinanza e confermare la solidarietà del Paese intero ai familiari delle vittime, a tutti coloro che hanno sofferto le terribili conseguenze delle frane e delle alluvioni, a quanti, con tenacia e speranza, hanno lavorato in questi anni e tuttora lavorano alla piena ripresa della vita delle comunità”.
Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “È stata una tragedia immane, innescata da eventi meteorologici di portata eccezionale- aggiunge-, tuttavia favorita e ingigantita da uno sconsiderato sfruttamento del suolo, da incuria e superficialità nell’affrontare i pericoli derivanti dall’assetto idrogeologico. Il comune di Sarno pagò il tributo più elevato di vite umane”.
“Ma le frane e le spaventose colate di fango del 5 maggio 1998 portarono lutti anche nei comuni di Quindici e di Siano e non risparmiarono quelli di Bracigliano e San Felice a Cancello. A tutti questi nostri concittadini va un pensiero commosso. Le immagini di quelle ore drammatiche sono ancora impresse nella nostra memoria e restano monito per l’intera nazione”.
“PREVENZIONE E CURA DEL TERRITORIO SONO SEGNO DI CIVILTÀ”
“Piogge di straordinaria portata non possono trasformarsi in un cataclisma da cui la popolazione, inerme, non può difendersi. La prevenzione, la cura del territorio, l’equilibrio idrogeologico, l’armonia tra ambiente e aree urbane sono ormai tratti di civiltà irrinunciabile, senza i quali il nostro stesso modello sociale rischia di venire compromesso. La sostenibilità dello sviluppo deve poggiare anche su queste basi”, prosegue il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Dai giorni del disastro- aggiunge- sono state avviate, e poi realizzate, numerose opere per una migliore sistemazione del territorio, per la sua messa in sicurezza, per la mappatura del rischio idrogeologico. I progetti vanno portati a compimento e, soprattutto, la manutenzione e il controllo vanno proseguiti con costanza, in modo da evitare che aumenti la soglia del rischio. L’ambiente è parte della nostra vita ed è fondamento del benessere sociale, economico, civile”.