Maria Giuseppina Sarobba, coordinatore AIOM Sardegna: “Nel capoluogo ogni anno 955 casi di cancro potrebbero essere evitati”. I camici bianchi nel motorhome per fornire consigli e spiegare l’importanza degli stili di vita sani contro le neoplasie. Nella Regione il 24,9 % dei cittadini è sedentario, il 27,8% in sovrappeso e il 26,7% fuma.
Sassari diventa capitale della lotta al cancro. Il capoluogo sardo ospita per 3 giorni la tredicesima tappa della nuova edizione del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito dal 29 al 31 maggio in Piazza Italia, dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico.
Sono anche previste attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini. Ogni anno a Sassari sono stimate circa 2.390 nuove diagnosi di cancro (1.307 uomini e 1.082 donne). “Almeno il 40%, cioè 955 casi ogni anno, potrebbe essere evitato adottando alcune semplici regole – spiega Maria Giuseppina Sarobba, coordinatore AIOM Sardegna e Direttore Oncologia dell’Ospedale San Francesco di Nuoro -.
L’obiettivo del progetto è trasmettere ai cittadini un messaggio fondamentale: contro il cancro si deve giocare d’anticipo. E lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative, fino al reinserimento nel mondo del lavoro.
Serve però più impegno sugli stili di vita e sugli screening. Il cancro è infatti la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione”. La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni.
Le cinque neoplasie più frequenti a Sassari sono quelle della mammella (343 casi ogni anno nel periodo 2005-2009), seguita da colon-retto (298), polmone (261), prostata (224) e vescica (166).
Gli abitanti della Sardegna sembrano ignorare le regole della prevenzione (Report del sistema di sorveglianza PASSI 2014-2017): il 24,9% dei cittadini è sedentario (33,6% Italia), il 27,8% è in sovrappeso (31,7% Italia) e il 10,5% è obeso (10,7% Italia). E il 26,7% dei sardi fuma (26% Italia). “Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio oncologico – afferma Daniele Farci, membro del Consiglio Direttivo nazionale AIOM e oncologo all’Ospedale Businco di Cagliari -.
Più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle sigarette. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia. L’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 25-30% al pancreas. Evidente l’impatto delle bionde anche nel cancro della vescica, uno dei più frequenti con il 50-65% dei casi riconducibili a questo vizio fra gli uomini e il 20-30% fra le donne. Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte all’esofago.
Un ruolo importante nella prevenzione primaria è svolto anche dall’attività fisica. È dimostrato che il 20% del totale dei tumori è causato proprio dalla sedentarietà. I benefici del movimento sono evidenti e diversi studi hanno evidenziato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno e del 44% al colon-retto.
E un tumore alla mammella su 5 (il 23% del totale) si può prevenire in post-menopausa evitando il sovrappeso. Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso.
Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Da qui l’importanza delle campagne di sensibilizzazione come questo Festival”.
“In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -.
Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita.
Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”.
A Sassari, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno raccolti sondaggi conoscitivi e saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. Nelle tre giornate, all’interno del motorhome, saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni e consigli.
Sono invitati a partecipare le associazioni dei pazienti, i familiari e i cittadini di tutte le età.