Con Opacity#1, Palazzo di Città è diventato il punto di partenza di un esperimento pilota che nelle prossime settimane coinvolgerà location di tutta Italia, facendo interagire il cast fisso Chiasma con gruppi scelti di artisti locali.
SASSARI, 31.05.2018. Lunedì sera, il Teatro Civico di Sassari è diventato il punto di partenza di un esperimento pilota che nelle prossime settimane coinvolgerà palcoscenici di tutta Italia, con un formato ideato appositamente per la produzione Excelsior. Lo spettacolo Opacity#1 di Salvo Lombardo, nel quale il performer avrebbe dovuto esibirsi da solo al fianco di Daria Greco, ha coinvolto a sorpresa quattordici ragazze sassaresi, tra allieve della scuola e danzatrici della compagnia Estemporada. È partito così un percorso che in futuro porterà il cast fisso della compagnia Chiasma a interagire con un gruppo scelto di danzatori locali, che di città in città sarà sempre diverso.
«Abbiamo sentito che quella di Sassari era la piazza giusta per sperimentare in tranquillità questo versante di lavoro – ha affermato Lombardo –. Data la consueta predisposizione e apertura all’ascolto che la compagnia Estemporada da sempre ci manifesta. Ho trovato un gruppo di allieve danzatrici straordinarie, molto motivate e preparate. Siamo felicissimi del risultato».
L’idea è nata al volo da un’intuizione del regista siciliano, dopo aver conosciuto le giovani artiste sarde preparate da Livia Lepri, e aver trovato con loro un grande affiatamento. Le danzatrici hanno avuto una sola mattinata per studiare le coreografie e provare i passi assieme al maestro. Ma il risultato sul palcoscenico è stato davvero di grande effetto.
Opacity#1 è una performance in forma di studio pensata come appendice dello spettacolo Excelsior, che si colloca all’interno di un percorso ampio e molto articolato che è il progetto triennale l’Esemplare Capovolto. Vuol essere quasi una provocazione, un’invocazione al diritto all’opacità per contrapporsi e interrogarsi sul concetto di trasparenza che nella società occidentale pare ammantato da un eccesso di recinti e di definizioni, che riguardano in qualche modo la dialettica tra identità e alterità.
Ad dare inizio all’opera, quasi come un’ouverture, è stato il video di Isabella Gaffè. Lo spettacolo è stato suddiviso in une parti principali. La prima è una sorta di rimediazione coreografica che zooma su alcuni dettagli della partitura originaria del Gran Ballo Excelsior del 1881. Il secondo blocco invece, con un linguaggio completamente differente, passa attraverso vari generi per raccontare un immaginario stereotipico e sessualizzato.
«Devo dire che ormai mi sento un po’ sassarese – ha confessato Lombardo con ironia –. Con Daria Greco ritorneremo a luglio per un prossimo lavoro e quindi a ottobre per il festival “Corpi in movimento le piazze che danzano”».