Nel dicembre scorso, alla bella età di 87 anni, se n’è andato un caro amico, Vincenzo Giuliano, splendido Cincinnato tutto casa e campagna, remote ascendenze campane, espressione della piccola “enclave” di Samugheo. Presenza attiva e operosa delle proprie tradizioni, che da decenni è parte integrante del quartiere oristanese di Torangius. Vincenzo, una vita spesa nell’Arma della Benemerita, amava ricordare la bella figura del giudice Coco, che aveva spesso accompagnato nei difficili anni Settanta nei servizi alla Procura della Repubblica di Genova. Barbaramente ucciso, a soli 68 anni, l’otto giugno 1976, sulla salita superiore di Santa Brigida nei pressi della stazione Principe, assieme al brigadiere di P.S. Giovanni Saponara e all’appuntato dei Carabinieri Antioco Deiana, sardo pure lui. Fedele servitore dello Stato, Francesco Coco, “Ciccio” per gli amici, è un’altra insigne figura di casa nostra, essendo nato nella vicina Terralba il 12 dicembre 1908, che ha dato lustro alla terra d’Arborea con la sua brillante carriera nella magistratura del Novecento. Aveva iniziato come Pretore onorario in città, poi a Seneghe e successivamente promosso e trasferito al Tribunale di Nuoro come Sostituto Procuratore del Re. Negli anni di guerra presta servizio al distaccamento di Artiglieria di stanza a Macomer. A guerra finita è trasferito alla Procura generale di Cagliari e Oristano. Più avanti Coco assume l’incarico di Sostituto Procuratore del capoluogo sardo, con un “cursus honorum” di primissimo piano. Di lui, qualcuno ha scritto, che era un personaggio molto “scomodo”, più odiato che amato, proprio perché inflessibile. Nel 1956 si unisce in matrimonio con l’oculista Paola Ciuffo, dalla quale avrà tre figli: Maria Giovanna, Daniela e Massimo. Per le sue alte doti di giurista e uomo di legge, Coco è stato chiamato a far parte della Commissione d’indagine parlamentare sul banditismo in Sardegna. A Oristano ha vissuto a lungo la sorella Eva, consorte del Procuratore della Repubblica Bernardino Piga, mentre il fratello Osvaldo ha ricoperto incarichi di direzione prima al Comune e successivamente al Consorzio di bonifica del Campidano di Oristano. L’alto magistrato terralbese, che proprio nel capoluogo ligure svolgerà l’attività più importante ma anche più difficile e delicata della sua carriera, è stato ucciso barbaramente l’otto giugno 1976, un martedì, al rientro a casa dal Tribunale. A dodici giorni da un importante appuntamento elettorale per il nostro Paese, quello del 20 giugno 1976. La puntualità del terrorismo in quei tragici anni ha dimostrato purtroppo ancora una volta di non perdere la battuta. E l’otto giugno di quarantadue anni fa ha colpito ancora più in alto e più barbaramente, stroncando la vita di tre fedeli servitori dello Stato.