Lo ha deciso la Commissione Tecnica insediata presso la Regione Sardegna impegnata periodicamente a stabilire ciò che si può o non si può concedere in termini di farmaci appunto.
Le motivazioni che abbiamo avuto modo di leggere sono a nostro avviso poco sostenibili e poco hanno a che fare con le reali esigenze terapeutiche.
Ciò che in realtà a nostro modo di vedere si cela dietro la decisione presa è il solito e discutibile ragionamento puramente economico riferito ad un periodo ristretto di tempo.
Stabilito infatti che il maggior costo iniziale che si affronta si traduce assolutamente in maggiori risparmi nell’arco degli anni successivi perché si
abbattono le complicanze e le ospedalizzazioni, così recitano tutti gli studi e le ricerche anche recenti, non si comprende perché si continui ad adottare una politica ed una strategia economica assolutamente miope se non addirittura assolutamente cieca in termini di prospettive migliori per il singolo ma anche per la collettività.
Non appare neppure superfluo sottolineare che, sempre recenti studi dimostrano come le terapie innovative abbattono la mortalità e prevengono pericolosi eventi cardiovascolari.
Vorremo essere rassicurati sul fatto che dietro questa decisione ci sia stata veramente la volontà di fare il bene dei Diabetici sardi come qualcuno ha dichiarato, ma per contro dobbiamo registrare un fatto quanto meno bizzarro visto che a noi consta invece che la totalità dei Diabetologi della Sardegna rappresentano attraverso i loro documenti ufficiali l’auspicio e la possibilità di utilizzare il farmaco.
Medesima situazione ed incongruenza che purtroppo registriamo sul fronte dei nuovi sensori per il monitoraggio glicemico sui quali la Consulta Regionale per la Diabetologia si è espressa a favore del loro utilizzo e distribuzione in convenzione già da 2 mesi ma che ancora oggi non vede avviato il relativo processo di approvvigionamento.
Le domanda che ci sorgono spontaneamente e sulle quali attendiamo risposta sono:
“dove si inceppa il meccanismo, ma soprattutto, chi è che decide per i diabetici della Sardegna?