Mentre il governo si prepara per il primo voto di fiducia, in Senato proseguono le trattative per completare l’esecutivo, con le nomine di viceministri e sottosegretari.
Lo schema adottato, dopo gli ‘aggiustamenti’ fatti in extremis per i 18 nomi dei ministri gialloverdi, con cambi di casella legati allo spostamento dell’economista Paolo Savona alle politiche comunitarie, vedrebbe la Lega passare all’incasso, con la possibilità di schierare più nomi di quanti previsti inizialmente, spuntandola anche per la delega alle Telecomunicazioni, delega importante all’interno del super-Ministero di Luigi DI Maio (Lavoro più Welfare, che racchhiude ben sette deleghe: tlc, industria, commercio estero, energia, lavoro, welfare e pari opportunità): il nome che circola, a quanto apprende l’AdnKronos, per gestire le frequenze tv potrebbe essere quello del giornalista Alessandro Morelli, considerato un fedelissimo di Matteo Salvini.
L’altro viceministro sarà quello al Lavoro e qui ci sono in lizza Lorenzo Fioramonti, Stefano Buffagni, Nunzia Catalfo per i Cinquestelle e Alberto Brambilla per la Lega. E la partita potrebbe allargarsi anche a un’altra nomina, ossia quella del sottosegretario per il Made in Italy e per la quale si pensa a Luigi Scordamaglia, presidente uscente di Federalimentare.
Altra casella strategica, la delega ai servizi segreti, che sarebbe tornata in gioco: il braccio di ferro tra M5S e Lega, nelle ultime ore, riferiscono fonti del centrodestra, si sarebbe risolto a favore del Carroccio con Giancarlo Giorgetti, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che potrebbe avere la meglio in zona Cesarini sul nome del pentastellato Vito Crimi, già membro del Copasir. Organismo di controllo dei servizi dove invece, come da prassi si siederà alla presidenza un uomo dell’opposizione: qui i boatos danno sempre in pole l’esponente Dem Lorenzo Guerini, anche lui già presente a San Macuto, durante la presidenza Stucchi.
Nelle prossime ore verranno ‘assegnati’ oltre quaranta posti al governo, fra sottosegretari e viceministri, cui si aggiungeranno le 28 commissioni permanenti, più le bicamerali come la Vigilanza Rai e il Copasir. Secondo gli ultimi rumors, dunque, la partita delle tlc, considerata un tema sensibile e molto caro anche a Silvio Berlusconi (che oggi avrebbe incontrato a Milano Salvini), potrebbe finire in quota Lega, che strapperebbe la delega al Mise, dove siede il vicepremier Di Maio.
Altro nome in ballo per la Lega, ma riguardo il risiko delle commissioni parlamentari, sarebbe quello di Nicola Molteni: se non dovesse subentrare a Giorgetti alla presidenza dei deputati leghisti a Montecitorio, potrebbe guidare la Giustizia. In questo caso, a guidare i leghisti della Camera sarebbe invece Guido Guidesi.
Al posto di Centinaio, si fa con insistenza il nome di Stefano Candiani come presidente dei senatori lumbard. Per la presidenza della commissione Bilancio, restano alte le quotazioni del deputato euroscettico Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, cui ‘corrisponderebbe’ al Senato, il collega di partito Alberto Bagnai. Altro big della Lega pronto a entrare nel ‘sottogoverno’, riferiscono, il deputato genovese Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico della Regione Liguria, che potrebbe essere viceministro o sottosegretario (all’Economia o alle Infrastrutture).
Fonte: affaritaliani.it