Se non è record poco ci manca: la Sardegna risulta essere una delle regioni italiane nelle quali si registra il più elevato tasso di gioco d’azzardo. Un giro di affari complessivo di circa 2,1 miliardi di euro equamente distribuiti tra diverse tipologie di strumenti.
I numeri sono stati diffusi direttamente dai Monopoli di Stato, ovvero il soggetto deputato a gestire in Italia il comparto del gioco, e si riferiscono all’anno 2016, ultimo per il quale si hanno a disposizione dati certi. Si parla di slot machine, video poker, gratta e vinci: quindi giochi che prevedano un approccio fisico e non si tiene conto di tutto ciò che è online.
Questo aspetto va tenuto in massima considerazione, dato che ad oggi una gran parte dell’utenza si sta spostando in rete ed è lì che si registrano altri numeri importanti parlando di gioco. Anche i grandi operatori stanno delocalizzando i propri servizi e non a caso sono tantissimi i casino online italiani presenti sulla rete.
Tornando al caso della Sardegna, regione italiana con dati quasi da record in materia di gioco d’azzardo, una tendenza interessante da evidenziare è quella che vede un aumento di giocatori adulti con un contemporaneo calo di giovani. Per alcuni ciò sarebbe il risultato delle azioni di sensibilizzazione intraprese a livello locale e che, evidentemente, avrebbero sortito effetti maggiori sui più giovani.
Da ricordare che la Sardegna, sulla scia di quanto avviene in altre realtà italiane, sta provando a contrastare il dilagare di sale giochi e scommesse in alcuni comuni locali offrendo incentivi agli esercizi che accettavano di dismettere le slot machine e le videolottery. Il tutto per iniziativa di sindaci del luogo. In sostanza si cerca di limitare l’offerta fisica di gioco sul territorio, fattore che favorisce al contempo, in modo indiretto e probabilmente involontario, lo sviluppo delle attività di gioco d’azzardo in rete, come si diceva sopra.
Anche in Sardegna vale quanto registrato a livello nazionale in molte altre regioni, quindi si parla di divieto di apertura di nuovi punti gioco in siti che si trovino nelle vicinanze di luoghi sensibili come chiese, scuole ed ospedali. Sempre per circoscrivere la diffusione del gioco, in passato la Sardegna aveva previsto la possibilità per i singoli comuni di limitare orari di apertura delle sale.
Piccola curiosità analizzando il territorio sardo, Ottana è il centro simbolo della diffusione del gioco con 1.190 euro spesi ogni anno in media da ogni residente. Seguono quindi Sassari con 841 euro pro capite, Cagliari con 756 euro, Nuoro con 672 e Gavoi con 206. Questi i comuni sardi con il più elevato tasso di gioco d’azzardo nel 2016.
I numeri sono stati diffusi direttamente dai Monopoli di Stato, ovvero il soggetto deputato a gestire in Italia il comparto del gioco, e si riferiscono all’anno 2016, ultimo per il quale si hanno a disposizione dati certi. Si parla di slot machine, video poker, gratta e vinci: quindi giochi che prevedano un approccio fisico e non si tiene conto di tutto ciò che è online.
Questo aspetto va tenuto in massima considerazione, dato che ad oggi una gran parte dell’utenza si sta spostando in rete ed è lì che si registrano altri numeri importanti parlando di gioco. Anche i grandi operatori stanno delocalizzando i propri servizi e non a caso sono tantissimi i casino online italiani presenti sulla rete.
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Da ricordare che la Sardegna, sulla scia di quanto avviene in altre realtà italiane, sta provando a contrastare il dilagare di sale giochi e scommesse in alcuni comuni locali offrendo incentivi agli esercizi che accettavano di dismettere le slot machine e le videolottery. Il tutto per iniziativa di sindaci del luogo. In sostanza si cerca di limitare l’offerta fisica di gioco sul territorio, fattore che favorisce al contempo, in modo indiretto e probabilmente involontario, lo sviluppo delle attività di gioco d’azzardo in rete, come si diceva sopra.
Anche in Sardegna vale quanto registrato a livello nazionale in molte altre regioni, quindi si parla di divieto di apertura di nuovi punti gioco in siti che si trovino nelle vicinanze di luoghi sensibili come chiese, scuole ed ospedali. Sempre per circoscrivere la diffusione del gioco, in passato la Sardegna aveva previsto la possibilità per i singoli comuni di limitare orari di apertura delle sale.
Piccola curiosità analizzando il territorio sardo, Ottana è il centro simbolo della diffusione del gioco con 1.190 euro spesi ogni anno in media da ogni residente. Seguono quindi Sassari con 841 euro pro capite, Cagliari con 756 euro, Nuoro con 672 e Gavoi con 206. Questi i comuni sardi con il più elevato tasso di gioco d’azzardo nel 2016.