Nella mattinata di oggi, giovedì 28 giungo 2018, si è tenuto il previsto incontro sindacale tra Amministrazione e OO.SS. per affrontare congiuntamente la mobilità annuale collegata al 173° Corso agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria. L’esito non ha accontentato la CISL, che ha esternato la rabbia nel comunicato seguente.
Le firme allo scempio contro la Sardegna sono state apposte da SAPPE, OSAPP, SINAPPE, FSA CNPP e USPP complici di un’Amministrazione distante anni luce dal Sistema penitenziario isolano mentre noi della FNS CISL, che viviamo nella realtà e quindi nella consapevolezza di quali siano le esigenze concrete in Regione, unitamente a CGIL e UIL, non abbiamo firmato.
Considerato che il Personale di Polizia penitenziaria che espleta servizio al PRAP, nei Reparti a Cavallo di Mamone e Is Arenas, nel Reparto Cinofili di Nuoro, al NIC e al GOM e finanche agli UEPE, risulta essere amministrato dagli Istituti penitenziari, visto che di fatto dalle revoche alla mobilità del 2017 si sono avute meno assegnazioni perché non si è dato corso allo scorrimento della graduatoria, la Sardegna si vede per la seconda volta consecutiva penalizzata.
L’assegnazione prevista in incremento e di 95 uomini (su 979) e 13 donne (su 329) per un totale di 108 unità, numeri insufficienti ed inadeguati alle esigenze, se solo si pensa che dai penitenziari escono per i servizi sopra menzionati circa 70/80 unità si deduce che l’Amministrazione e le OO.SS. firmatarie non hanno preso minimamente in considerazione le nostre proposte, proposte che, lo ribadiamo, rispecchiano una situazione peggiore confronto ad altre Regioni.
Di seguito l’intervento del Segretario Generale Giovanni Villa:
«Oggi abbiamo avuto la certificazione che alcune oo.ss. Non sono interessate alle
problematiche del sistema penitenziario isolano ma solo alle tessere. Quanto deciso oggi
al tavolo del dap rende complici amministrazione e oo.ss. Firmatarie del peggioramento
delle condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari che lavorano nelle carceri sarde.
Anche l’aumento nell’assegnazione di ore di lavoro straordinario è la certificazione
della forte carenza di poliziotti, ma pare che a qualcuno ciò non interessi. A questo
scempio bisogna assolutamente porre rimedio e per questo continueremo a lavorare con
costanza e con la responsabilità di sempre con l’intento di riportare a casa tutti i colleghi
sardi che nella loro terra vogliono rientrare.»
Questo il comunicato pubblicato dalla CISL