I produttori di VinNatur puntano alla qualità e al territorio. Se ne è discusso nei tre giorni di workshop a Lonigo (VI) con giornalisti e tecnici del settore.
Un marchio di garanzia e qualità per il vino naturale a livello mondiale. È questo l’ambizioso obiettivo che si pone oggi VinNatur, grazie a strumenti quali il Disciplinare di produzione e il relativo piano di controlli.
La questione è emersa nel corso del Workshop VinNatur, organizzato a Lonigo (VI) nei giorni scorsi, nel quale sono stati coinvolti 15 giornalisti, 11 stranieri provenienti da diverse parti del mondo e 4 italiani, chiamati a valutare alla cieca 216 bottiglie di vino prodotto dai soci di VinNatur. Alle batterie di degustazione si sono alternati momenti di approfondimento e discussione con l’intervento di enologi, biologi e rappresentanti dell’Associazione.
Il risultato di questo confronto è stato molto chiaro: la naturalità dei vini è ormai un fatto assodato e implicito; si sta lavorando per ottenere produzioni di altissimo livello, che rappresentino al meglio il territorio di provenienza.
“Questo workshop è stato un momento importante di crescita – afferma Angiolino Maule, presidente dell’Associazione – Noi di VinNatur volevamo capire se stiamo andando nella direzione giusta o sbagliata. In questi anni siamo sempre stati abituati a fare i nostri vini e ad assaggiarli tra di noi, pensando che fossero i più buoni del mondo.
Era arrivato il momento di aprirci al mondo esterno, di metterci in discussione, con una degustazione senza preconcetti, dedicata anche a chi fino a poco fa ci osservava a distanza”.
Ognuno dei vini proposti alla cieca è stato assaggiato dai partecipanti e a ciascuno è stato assegnato un giudizio tecnico ed una valutazione complessiva che sarà poi inviata ad ogni singolo produttore; da questa sono emersi 17 vini, che particolarmente hanno impressionato per equilibrio ed eleganza i giudici: 5 rossi, 5 bianchi, 5 spumanti o bolle e due fuori categoria.
“Io stesso – prosegue Maule – ero convinto di fare dei vini sopra le righe, ma mi sono reso conto che spesso anch’io mi faccio condizionare dal mio gusto. Questo confronto mi ha dato sicuramente stimoli per migliorare nel mio lavoro. Al contempo mi sprona anche ad incitare tutti i nostri associati. Dopo aver imparato a fare vini salutari, ora dobbiamo imparare a farli più buoni”.
Di seguito i migliori cinque classificati nelle diverse categorie con il relativo prezzo indicativo di vendita al pubblico:
Bianchi
Piemonte, Carussin di Bruna Ferro – Il Carica L’Asino Vino da Tavola € 12 -16
Abruzzo, Tenuta Terraviva 2015 – Mario’s 43 Trebbiano d’Abruzzo Superiore DOC € 13-17
Emilia Romagna, Lusenti Az. Agr. 2012 – Bianco Regina Colli Piacentini DOC € 10-14
Veneto, Il Cavallino di Maule Sauro 2016 – Pri IGT Veneto Garganega € 12-16
Lombardia, Fattoria Mondo Antico Soc. Agr. 2016 – Perpolio Collina del Perrione € 8-11
Rossi
Piemonte, Barale f.li 2014 – Castellero Barolo DOCG € 40- 50
Veneto, Ca’ Lustra Az. Agr. 2013 – Natio Colli Euganei Rosso DOC € 17-22
Toscana, Podere Erica 2014 – Il Picchio IGT Toscana € 21-26
Veneto, Santa Colomba 2016 – Il Moro IGT Veneto € 12-16
Abruzzo, Tenuta Terraviva 2014 – Lui Montepulciano d’Abruzzo DOC € 13-17
Spumanti e vini frizzanti
Veneto, Meggiolaro Vini 2014 – Corte Roncolato Durello Spumante Metodo Classico € 17-22
Lombardia, Cà del Vént 2013 – Sogno Blanc de Blancs Pas Operé VSQ € 40-50
Lombardia, Pietro Torti Az. Agr. – Cruasé Pinot Nero Rosé Oltrepò Pavese DOCG € 16-21
Lombardia, Ravarini Az. Agr. 2013 – Franciacorta Millesimato DOCG (41 mesi sui lieviti) € 22-27
Emilia Romagna, Il Farneto Soc. Agr. 2013 – Rio Rocca Brut Nature Emilia IGP € 16,5-20
Extra categoria
Veneto, Ca’ Lustra Az. Agr. 2015 – Zanovello Fior d’Arancio Passito € 17- 22
Sicilia, Dos Tierras Badalucco de la Iglesia Garcia Soc. Agr. – Pipa – 3/4 Pre British