L’Ambiente, la sua tutela, la tutela delle comunità che lo abitano, vivono e troppo spesso lo subiscono, deve essere riconosciuta priorità di una Amministrazione comunale che abbia a cuore lo stare bene dei suoi cittadini e la cosa pubblica.
Fondamentale è salvaguardare il posto di lavoro degli stessi cittadini, valore assoluto e fondante di qualunque comunità.
La “Strategia Elettrica Nazionale” del 2017 prevede l’abbandono delle risorse fossili – in particolare il carbone – entro il 2025. A tal proposito i portavoce del Movimento Cinque Stelle nei Consigli comunali di Sassari e Porto Torres Desiré Manca, Maurilio Murru, Giuliano Velluto, Carlo Marongiu e Raffaele Donadio hanno formalmente inviato al presidente del CIP una richiesta che invita la struttura ad iniziare a lavorare sul sopra citato tema, con particolare riferimento alla Centrale di Fiume Santo che attualmente brucia carbone per ottenere energia elettrica.
“Fondamentale negli anni che ci separano dal raggiungimento dell’auspicato obiettivo – affermano -, sarà ragionare sull’aspetto collegato al lavoro e ai processi che governeranno la rioccupazione di chi, nella conversione dal carbone ad altra fonte di energia rischia di diventare disoccupato ed entrare in un vortice simile a quello che ha travolto gli operatori della chimica di base proprio a Porto Torres”.
Il carbone genera infatti sul territorio un ritorno in termini di occupazione e indotto molto importante. Una eventuale riconversione al GNL comporta una conseguente riduzione pari a 10 volte il personale attualmente impiegato.
“Chiediamo pertanto di iniziare ad affrontare sin da ora il problema, per non farci trovare impreparati come accaduto con la chimica e in modo da raggiungere, nei sette anni che ci separano dal 2025, una completa rioccupazione degli operai delle centrali a carbone”.