Le vicende che negli ultimi giorni hanno interessato la Torres sono di una delicatezza straordinaria, tale da imporre la massima lucidità di analisi a tutte le parti coinvolte.
E noi abbiamo preferito prendere tempo, abbiamo lasciato che i fatti si completassero, abbiamo deciso di non lasciarci sopraffare dall’emotività rispetto alla piega presa dagli eventi e abbiamo preferito sentire e confrontarci con le persone, tante persone, molte di più di quel che ci saremo mai aspettati, nostri soci, amici e semplici tifosi che si sono voluti esprimere rivendicandone il diritto, per alcuni il dovere.Dopo un’attenta valutazione di ogni singola parola e di ogni singola frase che in questi giorni sono state scritte, pronunciate o riportate a mezzo stampa, abbiamo deciso comunque di prendere una posizione. La nostra ferma intenzione è di contribuire a rasserenare un clima inutilmente e incomprensibilmente teso.
Da una marea di anni si continua a dire che la Torres ha bisogno di tutti e si auspica l’intervento massiccio e diffuso dell’imprenditoria locale. Da molto tempo a questa parte, le estati rossoblù sono caratterizzate da voci che si rincorrono inutilmente e danno per imminente la discesa in campo d’imprenditori sassaresi pronti a entrare in società e a dare la necessaria solidità ai programmi della Torres, sottraendola alle vicende che hanno caratterizzato il passato, anche quello più recente, tra improvvisatori e veri e propri malfattori.
Questa volta un gruppo d’imprenditori sassaresi – persone, innanzitutto, con una reputazione imprenditoriale che va ben al di là dei confini locali – si è fatto avanti concretamente, per iscritto, ripetutamente.
Purtroppo l’attuale vertice della società ci ha individuato ormai da tempo come ostili, come controparte. Incomprensibilmente, dato che la Fondazione Sef Torres 1903 non ha mai posto in essere comportamenti e giudizi che possano legittimare questo atteggiamento. Certo, in alcuni passaggi avremmo gradito che le cose assumessero una trasparenza e una chiarezza tale da rassicurare tutti sul fatto che si stava chiudendo col passato recente, con le fallimentari e traumatiche gestioni che hanno preceduto quella attuale. Ma ciò non toglie che mai e poi mai potremmo negare gli evidenti meriti di chi ha avuto il coraggio, per primo, di accollarsi una situazione nuovamente deficitaria.
Noi abbiamo accolto con entusiasmo il progetto prospettato e posto all’attenzione della città nei giorni scorsi. Soprattutto per il modo in cui sono state messe a disposizione della Torres una serie di competenze, di risorse, di ambizioni e di concrete condizioni operative. Leggendo e rileggendo il progetto annunciato pubblicamente, a prescindere dal merito delle singole idee e proposte contenute, ci pare un atto d’amore per la nostra squadra – la squadra di tutti i sassaresi, non di pochi– e la volontà di restituirle il coraggio di essere più ambiziosa di così, unendo le forze con chi – lo diciamo a scanso di equivoci – quest’anno ha fatto qualcosa di veramente straordinario a livello sportivo.
Alla luce di quanto detto e quindi per via del fatto che non siamo un interlocutore gradito alla società e per il nostro entusiasta e dichiarato favore al progetto innovativo di unire le forze, tutti quanti, per il bene della Torres – la Fondazione non può in questo momento esercitare quel ruolo di tramite che le sarebbe naturale.
Si ritiene tuttavia che uno sforzo debba essere fatto, e che altre importanti realtà del “pianeta” Torres possano assumersi quest’onere, sapendo di avere tutto il nostro sostegno. Pensiamo per esempio agli amici dell’ Associazione Memoria Storica Torresina, della cui presa di posizione sottoscriviamo tutto, sino all’ultima virgola, apprezzandone anche tempi e modi.
Essere ambiziosi non è un male, e per una volta sono individuabili le persone che lo sono, che sono pronte, che hanno un’idea, i soldi per realizzarla e un’organizzazione rodata, e che vogliono metterla a disposizione della Torres. Siamo convinti che le porte non sono chiuse a doppia mandata e che il presidente sia ancora in tempo. A Sassari non c’è nessuno che vuole male alla Torres. A Sassari tutti vogliono bene alla Torres. Quando dice che i tifosi sono con lui, non si dimentichi di ascoltarli tutti, nessuno escluso. Anche chi può avere idee diverse e posizioni prospettiche differenti. Anche chi pensa che non ci sia niente d’incompatibile tra i due progetti di Torres che in questi giorni sono stati raccontati come contrapposti.
Ma davvero dobbiamo credere che il tavolo di trattativa non si aprirà mai perché non si è d’accordo sulla polisportiva? Davvero dobbiamo ritenere che imprenditori esperti e di successo non siano riusciti a incontrarsi perché non sono riusciti a concordare le modalità, tra “faccia a faccia” pubblico, in streaming, su facebook o dal commercialista? Ma davvero l’entusiasmo di chi si spinge per la prima volta un po’ più in là e nomina la serie B può far venire i brividi e può far tornare in mente gli abbagli presi in un’altra epoca e in tutt’altre condizioni, come il presidente attuale della Torres sa bene?
Noi non lo crediamo. Presidente, a mente fredda le chiediamo, a nome di moltissimi tifosi sassaresi e non solo, di instaurare un dialogo con delle persone che, in fin dei conti, le hanno soltanto detto di essere pronte a collaborare per rendere i programmi della Torres più ambiziosi e il suo futuro più roseo. Tra queste, quando vorrà ritenerlo, ci siamo anche noi. Senza alcun pregiudizio e senza alcun tentennamento.
Vogliamo tutti la stessa cosa.
Forza Torres!
La Fondazione Sef Torres 1903