Chissà se come annunciato a suo tempo dall’Assessore Regionale alla Sanità Luigi Benedetto Arru, il Mater Olbia Hospital aprirà i battenti alla fine del corrente anno.
Vero è che man mano che si vanno ad approfondire gli aspetti dell’opera targata Qatar, non mancano di venire alla luce situazioni particolari sul fronte gestionale dell’intera operazione. Le società di Mafia capitale coinvolte nell’operazione Mater Olbia Hospital in Sardegna è un vero scandalo. A Roma il costruttore Eugenio Ciotola è indagato per concorso in abuso d’ufficio per i lavori alle gallerie ipogee dell’Umberto I, insieme alla commissione giudicatrice della quale faceva parte Maria Pia Forleo. A Firenze il costruttore romano è finito nel mirino dei PM per il suo legame con Fabio De Santis, superiore della Forleo e stretto collaboratore del presidente del Provveditorato, Angelo Balducci.A Fabio De Santis, e consorte, scrivono gli investigatori, la Ciotola Spa, già da prima dell’incarico per Villa Salviati, aveva pagato una vacanza, mezza pensione da 3mila 380 euro, all’hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo (Belluno), dall’8 al 12 marzo 2009. Anche una Smart usata dal De Santis risulta intestata alla Ciotola spa. Proprio De Santis viene fotografato dai carabinieri in viale Gorizia a Roma il 13 novembre 2008 mentre, secondo gli investigatori, si recava a un appuntamento con una prostituta all’ hotel Fenix a bordo di una Smart intestata alla Eugenio Ciotola spa, di Gaetano Ciotola.
Lo scambio di favori tra il dirigente pubblico e il gruppo Ciotola spa è documentato, a partire dal 21 febbraio 2009, da una serie di intercettazioni telefoniche e da foto scattate dalla polizia giudiziaria tra via dei Servi, sede del Provveditorato, e la stazione di Santa Maria Novella.
Passano gli anni, siamo al 2015, e il potere politico dell’ex Ministro Delrio, una volta eletto in Parlamento, cresce considerevolmente con la serie di incarichi governativi. Nel frattempo, cresce anche il suo interesse per la città di Olbia, ed eccolo ergersi a sostenitore del Mater Olbia Hospital, dove il Gruppo Ciotola Spa, in pieno scandalo per Mafia Capitale con la controllata ECF Group Spa, diventa General Contractor per l’ampliamento dell’ospedale privato. E ad Olbia, in quasi tutte le circostanze, l’incontro tra Delrio e Gianpiero Scanu diventa una consuetudine di ordinaria amministrazione. Insomma, tra i due s’instaura un forte sodalizio. Sono proprio loro due che “benedicono” l’operazione Mater Olbia Hospital. Sarà forse un caso, ma c’è da considerare che alcune società coinvolte nell’operazione risultano indagate per mafia. Gli investimenti del Qatar hanno rappresentato, fino a qualche tempo fa, un bel fiume di danaro sulla tratta Doha-Roma-Olbia, ovviamente da trasformare in commesse per la realizzazione della struttura sanitaria.
E come non tener conto, ad esempio, che ancora oggi alcuni politici di area Pd e Forza Italia non esitano a fare quadrato su Lucio Rispo, sempre in primo piano nel corso delle conferenze stampa ad Olbia come a Cagliari, e sempre nel ruolo di Manager del Qatar, enunciando iniziative, interventi e periodi di apertura del Mater Olbia Hospital, la cui realizzazione, però, va molto a rilento.
In proposito, ovviamente c’è da porsi una serie di interrogativi, primo fra tutti capire se il fiume di denaro finora accreditato dal Qatar è stato investito totalmente nei lavori per la realizzazione della struttura ospedaliera o se una parte sia finita chissà dove. Sono tanti gli aspetti che non “quadrano” nell’investimento dell’ospedale targato Qatar. Come mai i lavori vanno a rilento? Come mai al momento, almeno a giudicare dall’esterno i movimenti nel cantiere, le forze lavoro impiegate sono ridotte al minimo? Dubbi e perplessità non ne mancano sullo stato dei lavori. Il problema non va sottovalutato e c’è da considerare che se un giorno gli emissari dell’Emiro dovessero svolgere una serie di accertamenti sui movimenti del flusso del denaro, non è da escludere che l’investimento dell’ospedale targato Qatar possa scoperchiare uno scandalo internazionale senza precedenti.
C’è solo da attendere eventuali eventi per capire com’è stata gestita l’intera operazione MATER OLBIA e il ruolo fin qui svolto da Lucio Rispo e quali generi di contatti ha instaurato, nel corso del tempo, con Ugo Cappellacci, Graziano Delrio e Gianpiero Scanu. Un potentato politico considerevole che finora, però, poco hanno inciso nel dare una definitiva accelerata per vedere finalmente operativo il Mater Olbia Hospital. Nel corso del tempo Lucio Rispo si è creato solide amicizie politiche a Roma, come a Cagliari e ad Olbia, amicizie che, nonostante tutto, non hanno inciso a dovere nel garantire in tempi più o meno ragionevoli il decollo dell’ospedale del Qatar. Eppure si racconta che Lucio Rispo sia stato “avvistato” spesso a Porto Cervo in compagnia di Ugo Cappellacci, Graziano Delrio e Giampiero Scanu. Nella villetta a Porto Istana dell’ex Ministro Delrio, non sono mancati gli incontri segreti stile moti carbonari, con Settimo Nizzi, Gia
È anche vero che la nascita del Mater Olbia Hospital ha incontrato anche diversi intoppi non solo sotto il profilo pratico, ma anche dal punto di vista amministrativo e giudiziario, strettamente connessi alle vecchie questioni legate proprio a quei 60 ettari confinanti, appunto, con l’ospedale privato. In proposito va pure ricordato l’episodio della perquisizione della villetta del Marini da parte dell’ex Procuratore di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi. Da considerare, tra l’altro, che quella perquisizione fece storcere il naso a qualche magistrato, perché effettuata alle ore 23:16 della notte, per la ricerca di documenti che paradossalmente erano stati trascritti giorni prima presso la conservatoria dei registri immobiliari di Tempio Pausania.
In proposito, non mancano delle supposizioni secondo cui essa fu pianificata in un riservato incontro nel maggio 2015 tra Fiordalisi, Delrio e Gianpiero Scanu proprio in un famoso bar-ristorante in territorio olbiese. E tutto perché? Per togliere di mezzo Alessandro Marini.
Oggi che Delrio non è più Ministro, riuscirà a tessere la solita tela per tranquillizare gli uffici di Londra e Doha? Insomma, non è da escludere che il Mater Olbia possa riservare ulteriori sorprese. Ora non ci resta che attendere, pazientemente, il prossimo annuncio dell’apertura del Mater Olbia Hospital. Il “miracolo” avverrà entro il corrente anno?