Il Comune di Arzachena schiera una squadra di agenti nelle spiagge per contrastare il commercio abusivo. Un fenomeno difficile da arginare lungo gli 80 chilometri di fascia costiera di Arzachena che ogni estate viene presa d’assalto da venditori ambulanti.
Il sindaco Roberto Ragnedda, con ordinanza numero 51 del 28 giugno 2018, ha ribadito la necessità di limitare le attività sul demanio che arrecano disturbo e mettono a rischio la sicurezza, l’igiene e la corretta fruizione dei litorali, tra queste rientrano anche tutte le attività commerciali.
«L’ordinanza ha ribadito le prescrizioni imposte dalla Regione Sardegna e sottolinea il valore che questa Amministrazione attribuisce ai nostri litorali e alla loro corretta, rispettosa e pacifica fruizione – dichiara il sindaco Roberto Ragnedda -. La scorsa settimana, gli agenti del comando di Polizia locale sono intervenuti a tutela della sicurezza di residenti e visitatori con sequestri di merci contraffatte e giochi per bambini non conformi alle direttive della Comunità Europea, quindi pericolosi. Il nostro obiettivo è garantire il rispetto di norme e regolamenti, e una vacanza serena a chi sceglie Arzachena. Invito i bagnanti a non acquistare prodotti in spiaggia per contribuire a stroncare un fenomeno altrimenti incontrollabile».
«Decine e decine di sequestri di merce sono stati disposti dallo scorso 28 giugno. Abbiamo una squadra di agenti coordinati dal Comandante Giacomo Cossu che monitora tutti i litorali. Ogni giorno si sposta in una località diversa, da Cannigione a Porto Cervo – spiega Salvatore Mendula, delegato alla Polizia Locale -. Con 3 unità in meno rispetto allo scorso anno è difficile coprire l’intero territorio. Le poche risorse umane a disposizione devono essere gestite al meglio per garantire comunque la sicurezza dei bagnanti e, fondamentale, il decoro delle nostre spiagge, spesso trasformate in mercati di merce contraffatta».
Dai giochi per bambini e agli occhiali da sole senza marchio CEE, all’abbigliamento, alla bigiotteria, alle imitazioni di borse e pelletteria di vario genere di noti marchi della moda, spesso venduti a centinaia di euro ciascuno, ma anche cibo o servizi di massaggio forniti senza il rispetto delle basilari norme igienico-sanitarie. Sono queste le più frequenti violazioni. Alcune delle persone fermate dagli agenti sono state denunciate alla Procura della Repubblica. Numerosi venditori, invece, preferiscono scappare e abbandonare la merce all’arrivo della polizia locale.
Sono previste attività congiunte di controllo e contrasto all’abusivismo in collaborazione con il Commissariato di Polizia di Stato di Cannigione diretto dal Vice Questore Aggiunto, Fabio Scanu.