Compravendita senatori, confermata la prescrizione per Silvio Berlusconi: tutta la verità sul rapporto tra il Cavaliere e l’ex senatore De Gregorio
di Maurizio Tortorella
Parte fondamentale della vulgata, per esempio, è che il Cavaliere avrebbe convinto De Gregorio a passare dalla sinistra alla destra con versamenti (ovviamente) segreti. Ma le cose non stanno affatto così.
Basta leggere il Patto federativo firmato il 30 aprile 2007 a Roma dall’allora coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi e dal senatore De Gregorio, in quel momento a capo del Movimento italiani nel mondo. È tutto alla luce del sole, nero su bianco: il patto stabiliva un’intesa per le amministrative del maggio 2007 “allo scopo di battere congiuntamente lo schieramento dell’Ulivo, del tutto alternativo per ideali e valori di riferimento”.
Il partito di De Gregorio, che certamente tutto era tranne che uomo di sinistra, presentava allora candidati in 80 Comuni e Forza Italia s’impegnò a erogare all’alleato oltre 700.000 euro in sei tranche, entro il 31 marzo 2008, come “contributo per le spese sostenute” e per “recuperare al centrodestra il consenso e il voto dei concittadini emigrati o all’estero”, evidentemente in successive elezioni.
Sei anni dopo, alla Procura di Napoli, De Gregorio (a sua volta già indagato a Napoli in un altro procedimento per il quale, proprio in quel 2013, pendeva una richiesta d’arresto bloccata al Senato) aveva denunciato di essere stato “comprato” dall’ex premier ed era così partito il processo per corruzione. Bondi aveva però confermato: «Nel 2007 tutto fu fatto alla luce del sole e su mia esclusiva iniziativa».
Nell’autunno 2008 era poi stato siglato un altro accordo politico da Denis Verdini, nuovo coordinatore di Forza Italia al posto di Bondi: gli altri contraenti, insieme con De Gregorio, erano stati i dieci leader di partiti minori, da Alessandra Mussolini (Azione sociale) a Gianfranco Rotondi (Nuova Dc), da Lamberto Dini (Liberaldemocratici) a Carlo Giovanardi (Popolari liberali). Ma c’erano anche Stefano Caldoro per il Nuovo Psi e Francesco Nucara per il Nuovo Pri.
Con quella seconda intesa si creava il “Comitato costituente del Popolo della libertà” e da una parte si garantiva l’elezione di un certo numero di candidati dei dieci partiti (da un minimo di 19 a un massimo di 27), dall’altra si stabiliva la loro confluenza nel Pdl.
Anche in quel caso, Forza Italia prometteva agli alleati “risorse economiche per sviluppare iniziative tese a integrare fra loro le differenti culture politiche”.
Verdini, che di quell’accordo datato 2008 era stato tra gli artefici, ha ricordato successivamente: “De Gregorio dice di essere stato comprato per fare cadere il governo di Romano Prodi. Ma Prodi se ne andò il 24 gennaio 2008, mentre De Gregorio era tornato nell’orbita del centrodestra già nel 2006, prima ancora di firmare la prima intesa: era stato eletto con l’Idv, ma fu grazie ai nostri voti che diventò presidente della commissione Difesa, e contro un candidato di sinistra”.
L’ACCORDO FORZA ITALIA-ITALIANI NEL MONDO
L’ACCORDO DI FORZA ITALIA CON I RAPPRESENTATI DI PARTITI E MOVIMENTI POLITICI. ECCO QUALI
Fonte: www.affaritaliani.it