Domenica 8 luglio penultimo appuntamento di “Logos. Un ponte verso l’Europa” alla Galleria Rifugio Don Bosco, Cagliari. Logos, un’opera collettiva di quindici giovani artisti tra danzatori, circensi e attori, per reinterpretare attraverso lo spazio e la luce la memoria e l’identità del luogo, coreografia e regia di Clotilde Tiradritti.
Percorsi creativi, per scuotere la memoria storica dei siti culturali in un dialogo stretto e ininterrotto fra corpo e ambiente, e riconfigurarli come spazi per l’arte. “Logos. Un ponte verso l’Europa”, rassegna di danza contemporanea organizzata da Tersicorea fa tappa per il penultimo appuntamento della sessione estiva alla Galleria Rifugio di Don Bosco, sito storico culturale tra i più suggestivi di Cagliari. Un percorso sotterraneo che si estende per circa 180 metri, per tutto il versante nord della città, realizzato dai piemontesi intorno al 1700 per scopi militari. Un tunnel che conserva non solo la memoria delle vicende storiche degli ultimi secoli ma anche la vita e le storie dei rifugiati durante la seconda guerra mondiale.
Sarà questo lo spazio scenico per l’anteprima nazionale “Logos” coreografia e regia di Clotilde Tiradritti, produzione Tersicorea, in collaborazione con la Compagnia Heliotropion, Francia. Una compagnia itinerante composta da quindici giovani artisti tra danzatori, circensi e attori locali e non. Un’opera unica collettiva che vuole reinterpretare attraverso lo spazio e la luce la memoria e l’identità del luogo, attraverso una residenza artistica in sito e l’interazione corpo-spazio-luogo. Primo turno ore 20.00 e secondo turno ore 21.00.
Coreografia regia Clotilde Tiradritti; interpreti 15 artisti tra danzatori/circensi e attori; produzione: Tersicorea/Italia, collaborazione con C.ia Heliotropion/Francia.
CORTOINDANZA XI EDIZIONE – RICONOSCIMENTI
Si è chiusa intanto in questi giorni al Teatro delle Saline di Cagliari la XI edizione di Cortoindanza, premio alla scrittura coreografica in forma breve organizzato da Tersicorea con la direzione artistica di Simonetta Pusceddu. Per il suo undicesimo compleanno ha visto dieci opere finaliste in embrione di giovani artisti provenienti da Francia, Spagna, Messico, Colombia, Armenia e Italia, selezionati dalla commissione artistica tra una rosa di oltre cento candidature da tutte le latitudini del mondo. Dieci compagnie che si sono distinte per la qualità delle creazioni dei giovani talenti e per la spiccata maturità artistica, che hanno riscosso un grande apprezzamento da parte degli esperti, coreografi e danzatori, tra più stimati in Europa.
Le opere, molto diverse tra loro, hanno affrontato con grande sensibilità temi che riguardano la relazione tra la dimensione interiore e la confusione di essere al mondo, quali la follia, l’apparire e l’essere, le bugie che risiedono dietro i cliché della perfetta immagine (sociale) della femminilità; la lotta interiore che combatte l’incertezza e la paura di cadere nell’abisso; il confine tra dolore e amore, relazione e isolamento; il senso della deriva; il peso di “essere” e sentirsi intrappolati nei propri pensieri.
Due riconoscimenti alla migliore scrittura coreografica sono stato assegnati pari merito a “Some remain so” Di Alexander Fandard e “Dis connect” di Diego Sinninger de Salas con contributo economico del valore di € 1.00,00 ciascuno. Incentivo alla scrittura coreografica exequo ai progetti “Equal to men” di Roberta Ferrara e “La giacca” di Oscar Quevedo con contributo economico del valore di € 500,00 ciascuno.
Menzioni speciali invece a Coralie Arnout (Francia) progetto “Poire”, per il lavoro di ricerca voce, corpo, testo e per la competenza dimostrata nell’uso e orchestrazione dei diversi linguaggi; Angel Duran Muntada (Catalogna) “The Beauty of it”, per la modalità di portare in luce, a livello progettuale, le dinamiche umane del doppio e della dualità attraverso la scelta di diversi linguaggi e l’uso di una tecnica peculiare; Frida Ocampo (Messico) “Laalla (Laia)”per la forza espressiva e la corporeità che riporta ad una memoria delle radici di un logos; Rima Pipoyan (Armenia) “Woman before decision making”, per la capacità comunicativa e la presenza scenica, per la forza e il coraggio di mettere in dialogo culture diverse e infine per il segno limpido e preciso; Compagnia Placido Domingo (Gallizia), “One need not be a chamber to be haunted”, per la cura e la ricerca del contatto e della relazione introspettiva dell’uno dentro l’altro e l’uso rigoroso dello spazio; Maria Stella Pitarresi (Italia) “Blu ottobre”, per la freschezza e le potenzialità di sviluppo del suo progetto. Premio speciale del pubblico a “La giacca” di Oscar Quevedo (Colombia).
Ai finalisti inoltre sono state offerte dalle compagnie esaminatrici una serie di residenze artistiche per lo sviluppo delle loro corografie e l’inserimento nella programmazione dei festival diretti da membri della commissione artistica: TWAIN – Centro Produzione Danza (Roma/Tuscania), direttrice artistica Loredana Parrella offre; Festival Conformazioni_Palermo, direttore artistico Giuseppe Muscarello; Zerogrammi, direttore artistico Stefano Mazzotta; Folkwang University of the Art, Essen, di Stephan Brinkmann e Choreo Project di Giorgia Maddamma; Simona Nordera in rappresentanza del Festival Fabbrica Europa, Firenze, ha espresso un opzione per la programmazione 2019 ai progetti “Some remain so” di Alexander Fandard e “Disconnect” di Diego Sinninger de Salas; Cafè de les artes Teatro_Santander di Alicia Trueba; Progetto insonmnia, direttore artistico Anthony Mathieu; Tersicorea, direttrice artistica Simonetta Pusceddu offre la programmazione all’interno del Festiva Cortoindanza/Logos_Cagliari 2019 a tutti i dieci progetti; Circuito danza in Sardegna e il Circuito Multidisciplinare Cedac offrono un sostegno in partenariato per l’inserimento nella programmazione 2019.