Morte di Andrea La Rosa, i dettagli della perizia sulla morte: l’ex calciatore e dirigente del Brugherio sarebbe stato chiuso vivo nel bidone pieno d’acido
Calciatore ucciso a Milano, la perizia: “Chiuso vivo in bidone acido”
Ex calciatore ucciso a Milano: la perizia sul corpo del 37enne Andrea La Rosa farebbe pensare che l’uomo non sarebbe morto il 14 novembre a causa delle ferite inferte nella cantina di via Cogne dai suoi assassini, ma soffocato dai fumi dell’acido con il quale avrebbero dovuto far sparire il suo cadavere.
La nota di riepilogo delle indagini spiega: “La Rosa è morto per l’azione combinata dell’inalazione dei fumi dell’acido e del confinamento all’interno del bidone dove era stato infilato il corpo per essere sciolto”, si legge nella nota di riepilogo delle indagini.
Il corpo dell’ex calciatore e ds del Brugherio calcio era stato trovato dentro un bidone nascosto nel bagagliaio dell’auto guidata da Antonietta Biancaniello, accusata di omicidio insieme a suo figlio Raffaele Rullo, e fermata lungo al superstrada Milano-Meda.
Secondo gli inquirenti stavano portando il corpo in un luogo a Quarto Oggiaro conosciuto dal figlio, dove sono poi stati trovati 24 flaconi di acido muriatico. I due avrebbero avuto un debito di oltre 30mila euro con La Rosa.
Fonte: www.affaritaliani.it