Il progetto è firmato dai ricercatori universitari del Cirem, guidati da Italo Meloni, e dalla Regione. Il plauso della rivista scientifica dell’Istituto nazionale di urbanistica. Domani la presentazione del portale e della App del piano a Villa Devoto.
La Rete ciclabile della Sardegna, un progetto presentato dalla Regione Sardegna e dal Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità delle Università di Cagliari e Sassari) si è aggiudicato il Premio urbanistica 2018. Il concorso, indetto dalla rivista scientifica dell’Istituto nazionale di urbanistica, dal 2006 seleziona i progetti preferiti dai visitatori di Urbanpromo, l’evento nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana organizzato dall’Inu e da Urbit. Nel corso della manifestazione dello scorso anno alla Triennale di Milano il pubblico ha scelto con un referendum nove progetti tra quelli esposti nella gallery del sito www.urbanpromo.it. Domani, martedì 3 luglio, alle 10.30, a Villa Devoto, il presidente e vice della Giunta regionale, Francesco Pigliaru e Raffaele Paci, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, e l’amministratore delegato dell’Arst, Chicco Porcu, presentano il portale e la App del progetto Reti ciclabili della Sardegna.
A Milano la Rete ciclabile della Sardegna ha prevalso nella categoria “Innovazioni tecnologiche per la gestione urbana”. Ovvero, un complesso di interventi, azioni e misure integrate di infrastrutturazione fisica e sociale tese a promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di spostamento quotidiano, di svago, sport e turismo. La premiazione dei progetti vincitori, tra cui la Rete ciclabile della Sardegna, si terrà nell’ambito della quindicesima edizione di Urbanpromo, “Progetti per il Paese”, in programma alla Triennale di Milano dal 20 al 23 novembre prossimi. “Il progetto è frutto anche dell’attività di collaborazione istituzionale tra i nostri ricercatori e l’Arst per conto della Regione. Il Cirem – spiega Italo Meloni, coordinatore del progetto – ha messo a disposizione conoscenze e competenze nella pianificazione delle reti e dello sviluppo economico per la costruzione e la realizzazione di un progetto di territorio”.
Il professor Meloni, ordinario di Pianificazione e direttore del Centro interuniversitario dal 2014, ha coinvolto nei lavori un gruppo di giovani ricercatori e dottorandi, specialisti in architettura, economia, ingegneria, sociologia e marketing. Tra questi, Eleonora Sottile, Veronica Zucca, Cristian Saba, Benedetta Sanjust, Stefano Asili, Daniele Trogu, Beatrice Scappini, Carlo Perelli, Andrea Zara, Giulia Desogus e Francesco Piras. “L’idea è quella di pianificare e attuare un sistema di mobilità incentrato sull’uso della bicicletta con l’individuazione di un complesso di azioni, misure e interventi combinati, coordinati e integrati di natura infrastrutturale, fisica e sociale.
L’obiettivo è quello di diffondere l’utilizzo della bicicletta, aumentando il numero dei ciclisti, tra spostamenti feriali e festivi. Il Piano di un sistema di mobilità ciclistica in un territorio come sardo – aggiunge Italo Meloni – si configura come un Progetto che promuove sia un diverso modo di visitare e fruire del territorio, sia occasioni e opportunità di crescita economica valorizzando i territori attraversati e integrando differenti contesti, costieri e dell’entroterra, a bassa e alta intensità insediativa”. Un percorso con una filosofia precisa: “Legittimare la mobilità ciclistica e le ciclovie come oggetto strategico delle politiche regionali”.
Nel Piano sono individuati gli itinerari della rete ciclistica regionale. Tra questi, si individuano 52 itinerari per una lunghezza totale di 2.649 km (di cui 550 km bici più treno); 256 centri abitati attraversati; 231 territori comunali attraversati; 63 Sic (siti interesse comunitario), 22 Zps (zona protezione speciale), due parchi nazionali e quattro regionali in prossimità della Rete; tre siti Unesco (un sito patrimonio mondiale, un geoparco e una riserva della biosfera); 747 punti di interesse (di cui 248 spiagge), tre borghi di eccellenza, otto porti commerciali (24 porti turistici), 49 stazioni ferroviarie e 432 fermate Arst extraurbane in prossimità della Rete.