La vignaiola di Faenza prende il posto di Leonildo Pieropan, venuto a mancare ad aprile
L’assemblea generale dei soci della FIVI, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha
eletto un nuovo consigliere: Rita Babini, vignaiola in Oriolo dei Fichi.
Va a ricoprire il posto lasciato vacante da Leonildo Pieropan, detto Nino, scomparso il 13 aprile scorso.
Rita Babini, che gestisce con il marito l’azienda Ancarani, è delegata del gruppo FIVI Romagna
con il quale ha già portato avanti diverse battaglie, ultima quella contro la modifica del
disciplinare chiesta dai grandi gruppi per produrre nuovi spumanti nella DOC.
Babini va ad affiancare in Consiglio i già eletti nel 2016: la Presidente Matilde Poggi (Veneto), Walter
Massa (Piemonte) e Gaetano Morella (Puglia) vicepresidenti, Luigi de Sanctis (Lazio), Luigi
Maffini (Campania), Bruna Flaibani (Friuli Venezia Giulia), Costantino Charrère (Valle
d’Aosta, già primo presidente FIVI), Lorenzo Cesconi (Trentino), Ettore Ciancico (Toscana),
Luca Ferraro (Veneto), Gianmario Cerutti (Piemonte, Consigliere delegato agli affari istituzionali), Armin Kobler (Alto Adige), Francesco Saverio Petrilli (Toscana, Segretario
Nazionale) e Marco Vercesi (Lombardia).
“Per me è un onore entrare a far parte di questo Consiglio – afferma la neoeletta Rita Babini –
Nella mia esperienza come delegata di FIVI Romagna ho visto quanto si può fare per i
vignaioli a livello locale e sono molto felice di poter ora aiutare attivamente la FIVI a livello
nazionale.”
FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: “Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto.
Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”.
Attualmente sono poco più di 1100 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola.
Quasi 80 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 39% secondo la viticoltura convenzionale.