Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha aperto il lavori della seduta pomeridiana n. 308 e, dopo le formalità di rito, ha annunciato l’esame della proposta di legge n. 164 (Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli) prima firmataria la consigliera del Pd, Rossella Pinna.
La capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, è intervenuta sull’ordine dei lavori, sollecitando la discussione dell’interrogazione presentata dal suo collega Perra (Psi) riguardo la mancanza di acqua potabile a Buggerru per il cattivo funzionamento del potabilizzatore. Sull’ordine dei lavori anche il consigliere del Misto, Francesco Agus che ha segnalato l’urgenza della discussione della proposta di legge n. 524 sui danni alla pesca nel consorzio di Santa Gilla mentre il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, è intervenuto per segnalare il generale mal funzionamento del sistema della Sanità e alcune anomalie nell’ospedale Binaghi di Cagliari.
Ha preso la parola, quindi, la relatrice della Pl 308, la consigliera Rossella Pinna che ha illustrato il provvedimento all’attenzione dell’Aula evidenziandone i principali interventi tesi a valorizzare l’istituto giuridico dell’amministratore di sostegno, introdotto dalla legge nazionale n. 16 del 2004. La norma regionale si propone di superare alcune criticità emerse nell’applicazione della legge (eterogeneità della norma, eccessivo numero di decreti verso sindaci e amministratori, mancanza di coordinamento in ambito regionale tra le diverse istituzione interessate, assenza di rete di supporto tra gli incaricati eun complessiva carenza nella comunicazione). «La proposta di legge – ha affermato Rossella Pinna – conferma i principi cardine e ha l’obiettivo di promuovere percorsi di conoscenza e divulgazione attraverso una rete di servizi e di iniziative mirate».
In conclusione del suo intervento l’esponente della maggioranza ha sommariamente descritto i contenuti dei 9 articoli di cui si compone il testo e ha evidenziato lo stanziamento di 350 mila euro annui per il triennio 2018-2020.
Piena condivisione alla legge è stato dichiarato da Gian Mario Tendas (Pd) che ha ricordato come l’amministratore di sostegno sia attivato con decreto del giudice tutelare e che molto spesso tale istituto giuridico affida ai sindaci il compito di occuparsi di compiti e funzioni che richeidono esperienza, competenze e formazione. Tendas ha sottolineato l’importanza dell’articolo 5 per la collaborazione e la sinergia tra i Comuni e il Plus e ha auspicato maggiori stanziamenti per la corretta applicazione delle nuove norme.
«Questa legge è un segno di civiltà – ha dichiarato il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni – e sosteniamo convintamente il provvedimento che punta a dare sostegno e aiuto ai fragili e ai più deboli». Alessandra Zedda (capogruppo Fi) ha espresso apprezzamento e condivisione ma ha rimarcato le sottolineature critiche formulate dal Cal in ordine alle difficoltà di gestione da parte dell’ apparato amministrativo e quindi alle difficoltà nel funzionamento degli uffici di amministratore giuridico. La capogruppo della minoranza ha quindi sottolineato l’esiguità degli stanziamenti ed auspicato opportuni correttivi nelle poste in bilancio. (A.M.)
Alla ripresa dei lavori il Consiglio ha approvato all’unanimità (40 voti) il passaggio agli articoli della legge.
A seguire sono stati approvati gli articoli che la compongono: 1 (Finalità), 2 (Interventi) integrato dall’emendamento n.41 che inserisce la dizione “le persone che già svolgono”, 3 (Ufficio di protezione giuridica e servizio di supporto all’amministratore di sostegno) modificato dagli emendamenti 38 sui servizi di protezione giuridica, 40 sull’affidamento della gestione ai Plus e 42 sugli sportelli di protezione giuridica, 3/bis (Rete regionale), 5 (Elenchi degli amministratori di sostegno), 7 (Misure attuative) con l’aggiunta dell’emendamento 31 che elimina il riferimento alla legge 6/2004, 8 (Disposizioni finanziarie).
Gli articoli 4 e 6 sono stati soppressi.
In sede di votazione finale la legge è stata approvata all’unanimità con 45 voti.
Al termine dello scrutinio il presidente ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio a domicilio. (Af)