Mercoledì 11 luglio l’autrice napoletana presenta al festival il thriller psicologico
“I giorni dell’ombra”. Dialoga con lei il magistrato e scrittore Mauro Pusceddu
«Nella natura delle donne, forse, risiede un particolare talento per l’indagine psicologica, una sorta di istinto a squarciare i veli per scovare la verità a tutti i costi.
E, dunque, anche un certo coraggio». Ne è convinta Sara Bilotti, che arriva a “Florinas in Giallo. L’isola dei misteri” per il secondo appuntamento del festival – mercoledì 11 luglio (alle 21, in Largo Brigata Sassari, ingresso libero) – con il suo nuovo romanzo, “I giorni dell’ombra” (Mondadori).
Un thriller appassionante che affronta temi scottanti come il controllo psicologico e il rapporto tra vittima e carnefice. A Florinas la scrittrice napoletana dialogherà con il magistrato e scrittore nuorese Mauro Pusceddu, e proprio dal festival – patrocinato dal Comune di Florinas con la direzione artistica delle Librerie Azuni (Sassari) e Cyrano (Alghero) – prenderà il via un mini tour che fino al 16 la porterà in giro per la Sardegna.
«Un’isola che per me è una culla – dice Sara Bilotti. – Ho il mal di Sardegna. Se non metto piede in terra sarda per due anni di fila costringo i miei amici sardi a spedirmi ogni sorta di cibo e vino, solo così si placa un po’ la malinconia».
Sara Bilotti è nata a Quarto, in provincia di Napoli, ed è mamma di due figli. Diplomata in danza classica, è scrittrice e traduttrice, ha lavorato come ghost writer.
Ha esordito nella narrativa nel 2012 con la raccolta di racconti neri “Nella Carne” (Termidoro Editore), ma ha conquistato i lettori soprattutto con il suo primo romanzo, “L’oltraggio” (Einaudi Stile Libero, 2015), il primo capitolo di una trilogia di cui fanno parte anche “La colpa” e “Il perdono”.
Il suo nuovo libro, “I giorni dell’ombra” (Mondadori), rappresenta una sfida e una scommessa vinta. Infatti, spiega Sara Bilotti, «è stato molto semplice per me pubblicare una trilogia con elementi rosa, mentre ho dovuto battermi a lungo per pubblicare un nero psicologico puro.
Esistono purtroppo pregiudizi molto radicati a proposito delle scrittrici e della loro presunta incapacità di raccontare storie nere».
Il pubblico, però, le ha dato ragione ed è rimasto conquistato da un thriller claustrofobico, che si svolge tutto all’interno di un condominio e ha per protagonista – si legge nella sinossi – “Vittoria, che si avvia lentamente verso i trent’anni, ma non è mai diventata veramente donna.
Ha vissuto da reclusa, con una sorella più piccola che soffre di agorafobia, una madre rassegnata e letargica, un padre violento e possessivo”. Le uniche ragioni di speranza e di evasione, per lei, sono rappresentate da Daniel, uno scrittore affascinante e distaccato da tutto, e da Lisa, che è quanto di più simile a un’amica Vittoria abbia mai avuto.
Ed è proprio in seguito alla scomparsa di Lisa che “Vittoria comincia a violare la semiclausura cui è condannata da anni, nel tentativo di arrivare alla verità. Senza fermarsi davanti a nulla: neppure al sospetto che nella sparizione siano coinvolte le persone che le sono più care”
I prossimi appuntamenti di “Florinas in Giallo” sono il 10 agosto con lo scrittore cagliaritano Piergiorgio Pulixi, in tour con il nuovo romanzo “Lo stupore della notte” e il 22, sempre di agosto, con la scrittrice francese Dominique Manotti e il romanzo “Le mani su Parigi”.
Poi il festival accelera il ritmo con quattro giornate non stop, dal 27 al 30 settembre. Il programma, però, è ancora top secret…