Evento pubblico, venerdì 13 luglio 2018 ore 17.00 – 20.00, presso Sala conferenze Helmar Schenk – Edificio Sali Scelti, Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, Via La Palma s/n – Cagliari.
Occorre diventare cittadini attivi, non semplici spettatori dei cambiamenti climatici, delle loro cause e delle conseguenze, ma protagonisti consapevoli e capaci di interagire correttamente sull’intero ecosistema, anche attraverso i propri comportamenti: questo l’obiettivo dell‘incontro-laboratorio “Cagliari di fronte ai cambiamenti climatici. Prospettive e Proposte”, in programma a Cagliari, venerdì 13 Luglio, dalle ore 17,00, alla Sala Conferenze Helmar Schenk-Edificio Sali Scelti-Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, in Via La Palma s/n.
L’evento pubblico rientra nell’ambito del progetto “Clim@net – in Rete per il Clima“, promosso e finanziato da Fondazione con il Sud, “Bando Volontariato 2015 – Reti Nazionali”. L’emergenza climatica è attualmente una drammatica realtà: ci stiamo avventurando verso un surriscaldamento del pianeta di oltre 4°C con scenari apocalittici se non interverremo rapidamente. Gli scienziati dell’IPCC, il panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici dell’ONU, avvertono che non è più possibile continuare su questa strada. Per evitare la crisi climatica si deve agire entro alcuni anni riducendo le emissioni di gas serra almeno del 95% entro 2050, questo contribuirà a contenere il riscaldamento del pianeta almeno sotto la soglia critica, 2°C. Che cosa ci aspetta per il futuro? Quali scenari si aprono nell’area metropolitana di Cagliari? Che possiamo fare noi cittadini? Questi alcuni dei quesiti a cui necessario dare risposte.
Dopo l’introduzione di Carla Varese, presidente del Circolo Legambiente Cagliari “IL GRILLO” e i saluti di Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna, sono previsti gli interventi di Rosella Manconi, Legambiente su “Il progetto Clim@net, in rete per il clima; Carlo Torchiani colonnello e meteorologo, noto volto televisivo, su “Cambiamenti climatici in atto e possibili scenari”; quindi Proto Tilocca, dirigente CTM, su “Esperienze e strategie per una mobilità sostenibile”; Giuseppe Desogus, Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari, su ” Architettura bioclimatica ed efficientamento energetico degli edifici”. Si conclude con Vincenzo Tiana, Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto, che interverrà su “L’importanza delle aree umide per la mitigazione climatica”
Sono 6 i circoli di Legambiente, tra Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia che, con il coordinamento della Federazione Nazionale Legambiente Volontariato, perseguono insieme un duplice obiettivo: innescare processi di cittadinanza attiva sul tema dei cambiamenti climatici e motivare nuovi volontari tra i giovani under 35.
In particolare, il Circolo Legambiente di Cagliari, in qualità di partner del progetto, è impegnato nella creazione e sviluppo di una “Comunità per il clima”, mediante il coinvolgimento di nuovi volontari, preferibilmente giovani al di sotto dei 35 anni, disposti a mettersi in gioco per “ridurre” la propria impronta ecologica, attraverso l’adozione di stili di vita nuovi.I volontari si attivano in azioni di sensibilizzazione e informazione sull’impatto che anche le scelte individuali possono avere sulle cause dei cambiamenti climatici, contribuendo cosi a mitigarne gli effetti ed a modificare abitudini costose per l’ambiente ed il “borsellino”.
I governi attualmente in carica, pertanto, hanno enormi responsabilità. In assenza di misure efficaci, tra le possibili previsioni per i prossimi decenni sembra inevitabile che tempeste e inondazioni si abbatteranno con sempre maggior intensità sulle zone costiere del mondo provocando lo spostamento di milioni di persone; il riscaldamento del clima modificherà le zone forestali e le zone umide causando danni, a volte irreversibili, all’intero ecosistema; il riscaldamento globale provocherà l’innalzamento del livello dei mari mettendo a rischio le popolazioni costiere; le infiltrazioni di acqua salata a livello costiero, dovute all’innalzamento del livello dei mari, diminuiranno la qualità e disponibilità di acqua dolce e potabile; le condizioni climatiche, modificate dal caldo e dall’umido, potranno far insorgere nuove forme patologiche ed accelerare la propagazione di malattie infettive come la malaria e la febbre gialla; a causa delle pratiche agricole non sostenibili e della progressiva avanzata dei deserti; numerose aree del nostro pianeta diverranno improduttive ed inospitali a causa delle pratiche agricole non sostenibili e della progressiva avanzata del deserto.
Possiamo ancora cambiare rotta e restituire alla future generazioni un mondo ospitale.
L’Unione Europea ha un ruolo decisivo nella trattativa internazionale che impegna i Paesi del mondo a una progressiva riduzione dei gas climalteranti. Legambiente si batte affinché l’Italia e l’UE si facciano promotrici di obiettivi ambiziosi per la riduzione dei gas-serra e di spinta verso una economia low-carbon attraverso target legalmente vincolanti che spingano anche lo sviluppo delle fonti rinnovabili e gli interventi di efficienza energetica.