Formazione, promozione dell’imprenditorialità virtuosa, valorizzazione delle aree protette e qualità dell’accoglienza. Sono questi i cardini attorno al quale è ruotato “Buoni turismi per una buona crescita”, l’incontro organizzato stamane a bordo della Goletta Verde ormeggiata al porto di Cala Gavetta a La Maddalena.
Sulla storica imbarcazione di Legambiente, arrivata in Sardegna per la quarta tappa del tour 2018, sono intervenuti dirigenti di Legambiente, rappresentanti istituzionali e del mondo dell’imprenditoria sarda, con un unico comune denominatore: il turismo sostenibile e ambientale, necessario alla crescita della qualità nell’accoglienza in regione.
L’obiettivo era quello di presentare una panoramica sulle nuove leve del turismo sostenibile, tentando di favorire il confronto tra i soggetti e i territori che ne stanno facendo la loro cifra distintiva. Ne è emerso un dibattito vivace e costruttivo, partito dal lavoro che istituzioni e stakeholders stanno realizzando per il nuovo piano regionale strategico sul turismo: “La sostenibilità non è una nicchia del comparto turistico, ma una precondizione per lo sviluppo di tutta la Sardegna”, ha affermato la direttrice regionale di Legambiente Marta Battaglia.
La formazione del personale nell’ambito dell’escursionismo ambientale e turistico è un altro dei cardini della proposta di Legambiente. Alcune aree protette, infatti, hanno già realizzato programmi di formazione all’avanguardia, esperienze virtuose da mettere a sistema in tutta la regione al fine di promuovere la qualità dell’accoglienza del turismo culturale ed escursionistico, comparti che possono rappresentare un alto valore aggiunto per il progresso economico dei comprensori sardi. E proprio grazie alla tutela del mare è possibile promuovere la qualità territoriale dell’Isola: “Questo è particolarmente vero nel caso della Maddalena – ha evidenziato Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia – le aree protette della Sardegna hanno una straordinaria occasione per orientare l’intera regione verso il cosiddetto turismo attivo e sostenibile, il segmento attualmente di maggiore crescita e di traino rispetto al turismo convenzionale. Il sistema delle aree protette sarde può essere insomma quel fattore competitivo fondamentale nella ridefinizione del profilo turistico della regione”.
Un altro esempio virtuoso è quello delle aziende di servizio per la raccolta di rifiuti delle imbarcazioni: una proposta imprenditoriale che tiene insieme creazione di lavoro, turismo e rispetto del contesto naturalistico: “Il boom dell’ospitalità diffusa in tutta Europa parla da solo – ha affermato Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde – il modello del mega albergo non regge perché è predatorio, mentre per lasciare valore sul territorio, soprattutto nelle isole, sarebbe auspicabile organizzare l’accoglienza in modo diverso, attraverso strutture come cooperative di comunità e alberghi diffusi”.
In questo senso si inserisce anche la posizione di Legambiente Sardegna in merito alla nuova legge regionale sull’urbanistica, in via di approvazione, e che non deve essere l’occasione per l’aumento indiscriminato della cubatura alberghiera, soprattutto sulle coste, entro i 300 metri: “Contrastiamo costruttivamente l’idea del turismo delle cubature, sostenendo altre forme di turismo, come quello escursionistico, che permette di lavorare anche fuori stagione, portando anche a una maggiore redistribuzione del reddito”, ha dichiarato Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna.
“D’altro canto, sosteniamo il lavoro positivo che la Regione sta portando avanti sul fronte del turismo, a seguito dell’approvazione della Legge Regionale, per la governance del sistema turistico e la predisposizione del piano strategico”, ha commentato Marta Battaglia, che ha inoltre citato l’esempio dell’ex Arsenale della Maddalena come buona pratica di riconversione delle strutture militari già esistenti sulla costa sarda in chiave turistica.
Sono diverse, insomma, le proposte di Legambiente avanzate alla politica e al territorio a bordo della Goletta Verde, con l’obiettivo di diffondere e permettere la crescita dei “buoni turismi”. A tutto vantaggio dell’ambiente, del sistema economico e del benessere della collettività.