Le palle colorate di cinque giocatori saspini immerse in un’atmosfera barocca. Succederà da venerdì nella principesca Lecce dove, per la prima volta sotto l’egida della FIB (Federazione Italiana Bocce), si darà il via ai Campionati Italiani di Bocce, in precedenza feudo della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali).
Fino all’otto luglio le gare che coinvolgeranno 43 atleti totali si svolgeranno al Pala Ventura. Le aspettative sono tante: il movimento cresce per la molta più attenzione riservata ad una disciplina che riesce a motivare e rendere competitive le persone cerebrolese e tetraplegiche con distrofie e serie condizioni neurologiche.
Si assegneranno i titoli nazionali nelle 7 categorie in lizza (BC1, BC2, BC3, BC4, BC5 e le due categorie di coppia BC3 – BC4) che si caratterizzano per la differente autonomia dell’atleta. In più ci sarà la competizione a squadre che prevede il coinvolgimento di 2 componenti BC2 ed un BC1.
In casa Sardegna Sport (Sa. Spo.) il tecnico responsabile Maria Antonietta Tuveri è da quattro anni che lavora con grande determinazione affinché la sua squadra si doti di un bagaglio tecnico idoneo per non sfigurare a contatto con le superpotenze del nord. Ha deciso che dell’unico team sardo presente in Puglia faranno parte i seguenti tesserati: i veterani Francesco Frau e Paolo Puddu (categoria BC3), Daniele Massidda (BC5), Cristian Martis, alla sua seconda esperienza (BC1), e l’esordiente Sara Cara (BC1).
Frau e Puddu, oltre all’individuale, giocheranno in coppia.
“Sono consapevoli di incontrare avversari forti – dice il tecnico Tuveri – ma non temono il confronto, si sono allenati tutto l’anno e contano di ottenere ottimi risultati. Daniele spera che il l’argento dello scorso anno si possa trasformare in oro. Cristian dovrà vedersela con atleti agguerriti e di alto livello. Da Sara mi attendo che da questa trasferta il suo attaccamento alla pratica sportiva subisca un ulteriore incremento”.
Resta indubbio che per tutti i portacolori saspini sarà un’opportunità di crescita e fino all’ultimo giorno di allenamento, presso la palestra B di via Pessagno, si sono impegnati a fondo. Non potendo partecipare alle manifestazioni nazionali organizzate oltre Tirreno, per gli atavici problemi legati alle eccessive spese di trasporto, il gruppo cagliaritano ha organizzato dei tornei in famiglia dove comunque la tensione tra i partecipanti era molto tangibile. “Anche questi sono dei segnali confortanti – ha concluso Maria Antonietta Tuveri – che ci fanno ben sperare per il futuro prossimo”.