Giagoni (Lega): “Basta promesse vuote! Servono investimenti concreti per la bonifica della zona e per uno sviluppo sostenibile dell’area”.
Il coordinamento Lega Salvini Premier della Sardegna cerca di far luce sulla crisi della zona industriale di Ottana.
Regione Sardegna si è presa la responsabilità di dare delle risposte agli ex lavoratori e a tutto il territorio ma il trascorrere del tempo pare dare spazio alla solita inconcludenza della Giunta Pigliaru.
Nonostante i numerosi incontri tra le parti coinvolte, nulla pare
muoversi nella direzione sperata e si fa sempre più lontana una
soluzione concreta.
La Lega Salvini Premier vuole dare delle certezze per far riemergere una zona tra le più povere del centro Sardegna a causa della delocalizzazione selvaggia e del progressivo diradamento del tessuto industriale.
Afferma Dario Giagoni, Vice Commissario regionale della Lega: “Le soluzioni al problema possono essere molteplici sebbene non facili. Queste devono viaggiare sul duplice binario della tutela del lavoro e della contestuale tutela della salute”.
Il Piano Marshall per Ottana targato Lega, partirebbe dalle
improrogabili bonifiche di tutta la zona, in primis delle aree dismesse.
Si propone anche il potenziale coinvolgimento, su base volontaria, di ex lavoratori del polo industriale attraverso le ditte specializzate nella sanificazione del territorio. Questi ultimi potrebbero così vedersi così reinseriti in un contesto di lavoro retribuito che possa dar loro un’ulteriore possibilità occupazionale.
La crisi devastante del polo di Ottana ha causato numerose problematiche sociali che hanno recato frustrazioni ad una popolazione locale e non.
Per intere generazioni, le famiglie residenti vedevano l’approdo delle speranze lavorative poi dissoltesi nel nulla.
Afferma Giagoni: “La grande dignità del popolo sardo ha fatto sì che le Famiglie coinvolte non si dessero per vinte nonostante le numerose promesse inconcludenti che un’intera classe politica ha continuato a rinnovare di anno in anno e soprattutto in vista di elezioni politiche e regionali; la Lega vuole discostarsi dal passato e ridare dignità e speranza a queste famiglie, oppresse da una crisi devastante”.
Il coinvolgimento di imprenditori locali sarà imprescindibile e non
certo facile ma si percepisce la voglia di investire nello sviluppo di
tale zona anche grazie a un ripensamento dell’economia locale, troppospesso svantaggiata dalla sua posizione molto distante dalle coste e quindi differente da quella che ruota attorno alle zone prettamente turistiche.
Ribadisce Giagoni: “L’intento non è quello di far rivivere un’
improbabile industrializzazione come quella degli inizi del 1900. I
tempi sono cambianti perciò serve concentrarsi sullo sviluppo di nuove tecnologie e, se necessario, convertirsi ad altre tipologie di sviluppo tra cui il settore primario.
Il territorio è stato già ampiamente devastato non solo in termini economici ma anche di salute della popolazione. Proprio per questo non si possono commettere gli stessi errori del passato ma si deve guardare alle nuove frontiere di sviluppo sostenibile”.