“Noi siamo semplicemente dalla parte delle forze dell’ordine e dello STATO.”
“A noi non interessa sapere chi sia stato e continueremo a gioire ogni volta che qualcuno attacca i fascisti, meglio ancora se uno sbirro ci va di mezzo”.
Sono queste le parole inqualificabili scritte a Cagliari su alcuni manifesti che pubblicizzano la serata benefit antifascista prevista per fine mese. Perché tutto questo odio verso gli “sbirri”? Sono ragazzi e ragazze, padri e madri che svolgono un lavoro in cui ogni giorno rischiano la vita per uno stipendio che non rende giustizia alle responsabilità di cui si fanno carico.
Sono quelli che alle manifestazioni di “protesta democratica”, fatte di auto date alle fiamme, di negozi e palazzi devastati e derubati, caratterizzate dalla guerriglia urbana, vengono sfottuti, minacciati, provocati, feriti e sputati da questi eterni nulla facenti, che agitano a comando lo spauracchio del fascismo, non rendendosi conto che sono loro quelli che ne incarnano l’essenza più negativa. Odiano gli sbirri perché rappresentano lo Stato, le regole, le conseguenze alle azioni sbagliate, la “coscienza”, tutte cose da cui loro rifuggono come degli appestati.
Sbirro non significa fascismo. Le leggi, lo Stato, non significano fascismo.
Ma lo Stato ora deve mettere in pratica le regole, le leggi e non autorizzare una simile manifestazione, perché istiga alla violenza, che è un reato e non una opinione. Non deve autorizzare questa manifestazione perché gioire se un SERVITORE dello STATO ci rimette una mano e un occhio non è civiltà, non è democrazia, non è un motivo per fare una serata.
Il fascismo è morto 70 anni fa. Ma a voi fa comodo resuscitarlo per dare un senso alle vostre vite. Le vostre esistenze sono vuote e misere, come le parole che usate e le azioni che compite. E no, noi non siamo fascisti. Non siamo censori dell’altrui pensiero. No, non vogliamo impedire, come la definireste voi, una manifestazione democratica, perché questa non ha nulla di democratico.
Noi siamo semplicemente dalla parte delle forze dell’ordine e dello STATO.