Viaggio nell’arte di Egon Schiele e Gustav Klimt e nella temperie culturale della Mitteleuropa tra Ottocento e Novecento con “Egon – Site Specific”, opera multimediale ideata e interpretata dal danzatore e coreografo Leonardo Diana in cartellone domani alle 21.30 all’Ex Municipio di via Nora 195 a Pula sotto le insegne del XXXVI Festival La Notte dei Poeti.
Una creazione originale e immaginifica per celebrare – a 100 anni dalla scomparsa – due grandi maestri che hanno rivoluzionato l’estetica del ventesimo secolo con capolavori perturbanti capaci di indagare tra le inquietudini e il tormento interiore, mettendo a nudo le contraddizioni e la fragilità dell’animo umano, i più intimi e delicati sentimenti tra la precisione quasi chirurgica del tratto e la sublime eleganza e la preziosità della materia.
La folgorante carriera di Egon Schiele – tra gli esponenti più significativi dell’Espressionismo viennese, allievo di Klimt – con il suo precoce talento e la ricca produzione, a dispetto della breve esistenza, stroncata prematuramente dall’epidemia di influenza spagnola, ma soprattutto la sua cifra peculiare, le sue figure contorte in pose quasi innaturali, tra eros e pathos – si svolge negli anni della Belle Époque.
Artista raffinato, tra i fondatori del Secessionismo viennese, Gustav Klimt unisce la perfetta padronanza delle differenti tecniche con l’originalità espressiva, lo stile decorativo con la sensualità dei corpi, in una ispirazione quasi dionisiaca che infrange le regole della tradizione per dar vita a personaggi umani o mitologici di una bellezza crudele che pur nell’estrema carnalità e vulnerabilità tende all’astrazione.
In uno speciale e personalissimo omaggio ai maestri Leonardo Diana compone e danza la sua partitura sulla colonna sonora eseguita dal vivo da Andrea Serrapiglio e Luca Serrapiglio e le scenografie virtuali di PROFORMA – a cura di Nicola Buttari e Martino Chiti, per realizzare una inedita e coinvolgente sinestesia. Un’affascinante viaggio “dentro” la pittura tra i riflessi d’oro e la tensione sottile dei corpi, dove la pelle che si tinge di molteplici sfumature e le iconografie ben note acquistano nuovi significati, riplasmandosi secondo una rigorosa sequenza di gesti, in una sorta di dialogo o meglio commistione tra le arti.
Il cerchio si chiude – le avanguardie artistiche appartengono ormai alla storia eppure quelle opere d’ingegno, quei segni inconfondibili racchiudono in nodo segreto delle passioni, si svelano e rivelano il senso di una verità universale che trascende la temperie culturale da cui sono scaturiti con tutta la forza trasgressiva di una poetica nuova, in un’epoca cruciale in cui la nascita della psicanalisi e la scoperta dell’inconscio trasforma(ro)no radicalmente e per sempre la coscienza individuale.