Duro colpo al comparto del latte di pecora in Sardegna. Il Ministero delle Politiche Agricole non concede il tanto atteso e sbandierato riconoscimento ministeriale all’organismo interprofessionale OILOS (organismo interprofessionale latte ovino sardo), creatosi nel 2016 sotto la regia regionale. Alla base del mancato riconoscimento pare vi sia una interpretazione molto restrittiva del regolamento UE sulla matteria.
Era attesa per queste settimane, il riconoscimento ufficiale e definitivo da parte del Ministero delle Politiche Agricole dell’Organismo Interprofessionale sul latte di pecora OILOS. Ma la doccia fredda arriva proprio da Roma, nonostante da parte della Regione e dell’Assessore Regionale All’Agricoltura ci fossero tutte le rassicurazioni, L’OILOS non può ottenere il riconoscimento, perché le produzione del Latte di Pecora, non raggiungono il 20% dell’intera produzione del Latte in Italia.
Una interpretazione molto restrittiva delle norme UE, ma che costringono la Regione Sardegna e Il Ministero a iniziare un lungo iter interpretativo del regolamento UE ed eventualmente richiederne una deroga. «Una situazione assurda», il primo commento di Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli e coordinatore regionale del movimento politico Energie Per L’Italia.
Su OILOS la Regione aveva riposto tutte le aspettative della soluzione delle problematiche dell’intera filiera, in un momento molto critico del comparto del latte di Pecora, dove da più parti si sussurra produzioni di Latte di Pecora molto superiori al previsto (si parla di quasi 400 milioni di litri) in un momento dove le vendite del formaggio pecorino pare stiano andando a rilento e sotto le aspettative.
«Un disastro», continua Tore Piana, «le politiche agricole sul prezzo del latte, portate avanti dalla Regione. Si convochi urgentemente un tavolo di filiera, chiamando a raccolta i Presidenti delle tre DOP, il mondo delle Associazioni, i rappresentanti del commercio e anche gli esperti del settore, compresi i direttori delle Agenzie Agricole Regionali. Attendiamo ora le dichiarazioni ufficiali da parte dell’Assessorato All’Agricoltura».