Il mistero di “Atlantide” e le canzoni dei Tazenda per un duplice appuntamento fra danza e musica all’Anfiteatro di Tharros (OR) – il nuovo palcoscenico sul mare tra le vestigia dell’antica città fenicia, sull’estrema punta meridionale della penisola del Sinis – a cura del CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna in collaborazione con l’associazione Dromos e i Tazenda e in sinergia con altre associazioni per valorizzare i siti di pregio dell’Isola.
Sotto i riflettori – DOMANI (sabato 14 luglio) alle 21.30 – l’étoile Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance (Damiano Grifoni, Giulia Francescotti, Sofia Macinanti e Jessica Naddeo) che interpreteranno, sulla colonna sonora firmata ed eseguita dal vivo da Mauro Palmas (alla mandola), le intriganti coreografie create da Mvula Sungani e ispirate al mito di “Atlantide” per un immaginifico viaggio nella leggendaria isola sommersa.
“Atlantide”(produzione CRDL) racchiude la visione di una patria perduta, inghiottita dal mare, reinventata in chiave onirica in un avvincente racconto per quadri con la cifra elegante e suggestiva di Mvula Sungani, che sposa l’astrazione della danza classica alla dimensione acrobatica del nouveau cirque e delle arti marziali, tra echi mediterranei. Il segreto di un’antica civiltà scomparsa riaffiora nelle geometrie di corpi in movimento, tra il gioco delle umane passioni e l’incontro-scontro fra genti di terra e genti di mare, nell’eterno contrasto tra Eros e Thanatos, amore e morte, arcaiche divinità o forze primigenie che dominano il ciclo dell’esistenza.
Una partitura rigorosa e seducente, in cui si riflettono la gioia e il dolore, la nostalgia e l’attesa, le tenerezza e la ferocia trasfigurati in sequenze evocative, tra atmosfere sospese e subitanee esplosioni, segrete tensioni e danze piene di fuoco.
Fils rouges gli antichi miti e la storia e le storie dei popoli che abitano sulle opposte sponde del “mare nostrum”, dove la conoscenza è frutto dell’esperienza oltre che del pensiero – mentre i paesaggi ridisegnati dalle musiche originali di Mauro Palmas diventano luoghi dell’anima: l’Isola di “Atlantide” rappresenta un crocevia di popoli e culture – come fu Tharros fin dall’età nuragica. Sulle tracce di una civiltà scomparsa l’étoile Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance danzano le emozioni e danno forma ai sogni trasportando gli spettatori oltre il tempo e lo spazio nella realtà fantastica di una terra sommersa e di una ritrovata, auspicabile armonia.
* * *
Le note graffianti delle chitarre e il ritmo incalzante delle percussioni arrivano a Tharros con il nuovo progetto dei Tazenda – “Dentro le parole”, domenica 15 luglio alle 21.30 per un raffinato e coinvolgente concerto-spettacolo – in chiave rigorosamente acustica – che ripercorre trent’anni di storia tra indimenticabili successi e nuove melodie.
Sul palco – oltre ai due fondatori dei Tazenda, Gigi Camedda (piano e voce) e Gino Marielli (chitarra acustica, hang e voce) e al cantante Nicola Nite (voce leader e chitarra acustica), nuova “voce” della band – l’affiatato ensemble formato da Marco Camedda (piano, djembè, darabouka), Massimo Cossu (chitarre acustiche, banjo, mandolino), Marco Garau (batteria, Cajón) e Massimo Canu (basso) – per un’intrigante antologia di canzoni. Dall’inedita “Dentro le parole” scritta da Nicola Nite, Massimo Severo Sestu e Gino Marielli all’intramontabile e purtroppo sempre attuale “Pitzinnos in sa gherra”, da “Carrasecare” alla hit “Cuore e vento”, da “Madre Terra” a “Amore Nou”.
Una versione inedita, unplugged e squisitamente “teatrale” della musica dei Tazenda, per un intrigante viaggio “Dentro le parole” in forma di concerto spettacolo, in cui gli artisti ripropongono pezzi emblematici con nuovi arrangiamenti e svelano dettagli e aneddoti significativi, descrivono il processo creativo e compositivo e l’ispirazione da cui sono nate canzoni che fanno ormai parte della colonna sonora di diverse generazioni e appartengono all’immaginario e alla memoria collettiva.
Dopo la tournée che li ha visti protagonisti sui palchi dell’Isola e alle ex Caserme di Macomer per un evento speciale nell’ambito della XVII Mostra Regionale del Libro in Sardegna, i Tazenda suoneranno en plein air nel nuovo Anfiteatro di Tharros tra i suggestivi paesaggi della Penisola del Sinis e e i lastricati gli edifici in pietra della città fenicia. La storica band si presenta al pubblico in una veste insolita e più intimistica, per condividere i ricordi di un’avventura artistica iniziata nei lontani Anni Ottanta e che prosegue tuttora con immutata grinta ed energia e un vasto seguito, anche tra i più giovani, tra nuovi albums e progetti e tante canzoni ancora da scrivere.
Tazenda – trent’anni di storia
Fin dagli inizi i Tazenda si sono imposti sulla scena nazionale con una cifra stilistica originale – felicemente sintetizzata nel primo omonimo album, “Tazenda” (1988), in cui Andrea Parodi, Gigi Camedda e Gino Marielli proponevano una felice mescolanza di sonorità contemporanee e echi e stilemi della tradizione dell’Isola con una forte vocazione identitaria, da cui scaturisce la scelta di esprimersi in limba. Né sarebbe potuta passare inosservata la peculiarità di una musica pop-rock-etno-folk in sardo logudorese, dove chitarre e tastiere si intrecciano alle launeddas e all’organetto diatonico come alle voci dei tenores, per raccontare il presente affrontando temi delicati e scottanti, ma anche la magia e la bellezza dell’Isola nel cuore del Mediterraneo e cantare l’amore e il rimpianto trasfigurati in poesia come nella celeberrima versione de “No potho reposare” di Salvatore Sini e Giuseppe Rachel.
Il successo con “Disamparados” – che diventa “Spunta la luna dal monte” nella nuova versione in italiano presentata al Festival di Sanremo con Pierangelo Bertoli che ha curato la riscrittura della canzone (vincitrice della Targa Tenco), con cui conquistano il pubblico del Teatro Ariston, poi l’album “Murales” che vende oltre 200mila copie e la vittoria al Cantagiro con Paola Turci e di nuovo a Sanremo con “Pitzinnos in sa gherra”, scritta con la collaborazione di Fabrizio De André; ancora il nuovo disco, “Limba” che comprende la fortunata “Preghiera semplice” e “‘Etta abba chelu”, eseguita insieme a Fabrizio De André.
Sarà poi la volta dell’album “Il popolo rock” preceduto dall’omonimo singolo, e “Fortza Paris”, poi nel 1997 la prima raccolta, “Il sole di Tazenda”, con tre brani inediti con cui si conclude una prima, importante stagione – con collaborazioni significative – da Gianni Morandi con il Coro degli Angeli, ai Simple Minds, Fabrizio De André e Pierangelo Bertoli, Mauro Pagani, Paola Turci, gli Inti-Illimani, Maria Carta, i Nomadi, Eros Ramazzotti, con concerti in Italia e negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio, Slovenia e a Cuba.
Andrea Parodi intraprende la sua carriera da solista, mentre Gino Marielli e Gigi Camedda decidono di proseguire l’avventura dei Tazenda e nel 1998 incidono “Sardinia” cui segue nel 2001 “Bios – Live in Ziqqurat”, con la voce della cantante algherese Claudia Crabuzza. Poi il singolo “Bandidos” che anticipa l’uscita dell’album “¡¡¡Bum-ba!!!” (2005), con undici brani inediti di genere prettamente latino-americano e cantati per gran parte in spagnolo. Sul palco di nuovo con Andrea Parodi per una serie di concerti nel 2006 e due nuovi brani “E sarà Natale” e “Armentos” e la registrazione del disco “Reunion” all’Anfiteatro romano di Cagliari.
Inizia poi una nuova fase creativa dei Tazenda con l’ingresso di Beppe Dettori (dopo la prematura scomparsa di Andrea Parodi): l’album “Vida” (2007) segna un ritorno alle sonorità originarie del gruppo, con sette inediti più alcuni pezzi storici, preceduto dal singolo “Domo mia” (dedicato a Parodi), scritto in collaborazione con Eros Ramazzotti. Sarà poi la volta di “Madre Terra” e dell’omonimo singolo con la collaborazione di Francesco Renga, e nel 2009 i Tazenda ritornano al Festival di Sanremo come ospiti, accompagnando sul palco Marco Carta in una rivisitazione de “La forza mia” – brano vincitore della kermesse. “Piove luce” in duetto con Gianluca Grignani annuncia l’uscita de “Il nostro canto – Live in Sardinia” (2009) cui seguirà due anni dopo il live del “Desvelos tour”. Nel 2012 esce “Ottantotto” e Beppe Dettori lascia la band.
Nicola Nite è la nuova voce dei Tazenda: il cantante algherese entra a far parte della band nel 2013 e intanto si annuncia la collaborazione con Mogol. L’esordio con il singolo “Il respiro del silenzio”, in duetto con il cantante dei Modà Kekko Silvestre e scritto insieme a Mogol, poi “Cuore e vento” ancora con i Modà (inserito anche nella nuova edizione di “Gioia”, quinto album dei Modà). Una nuova versione di “No potho reposare” con Bianca Atzei e finalmente il primo album con Nicola Nite, “Il respiro live”, tra una reinterpretazione dei pezzi storici e l’inedito “Amore nou”.
Nel 2016 – in occasione dei primi trent’anni di carriera, i Tazenda pubblicano una nuova raccolta, “S’istoria”, con l’omonimo tour e nel 2017 prende forma l’idea di un concerto spettacolo pensato per i teatri: “Dentro le parole” – che sarà anche il nuovo concept album della band. Un’occasione per riscoprire alcune delle più belle canzoni dei Tazenda – nella versione della nuova formazione, con la voce di Nicola Nite e l’inconfondibile mix di tradizione e modernità, sardo logudorese e italiano, tra metriche incalzanti e affascinanti e più intimistiche ballads oltre alle originali riletture di brani repertorio isolano. Come sottolinea Gino Marielli nelle note di presentazione: «Senza le parole non esisterebbero le canzoni e senza le canzoni non si avrebbe niente da offrire al pubblico, quindi il nuovo Tazenda-pensiero è “Viva le parole e ciò che c’è dentro”».
* * *
Un magnifico scenario, denso di memoria e di storia, simbolo di scambi culturali e commerciali tra i popoli lungo le rotte del Mediterraneo per il duplice appuntamento firmato CeDAC in collaborazione Dromos e i Tazenda pensato per far rivivere l’antica città fenicia nel segno dell’arte e della bellezza. Un progetto culturale che esalta la vocazione turistica e le attrazioni paesaggistiche della Penisola del Sinis con il moderno Anfiteatro di Tharros – che sfrutta il naturale declivio, su cui è stata realizzata una struttura agile e rimovibile, per ridurre al minimo l’impatto ambientale – offrendo un nuovo, speciale palcoscenico per gli eventi sotto le stelle. Incipit nel segno della danza con un’inedita “Atlantide” immaginata da Mvula Sungani e impreziosita dalla colonna sonora di Mauro Palmas poi spazio all’originale miscela etno-pop-rock della musica dei Tazenda in versione unplugged, con le sonorità de sa limba per testi che parlano di attualità e temi universali.
Il duplice appuntamento tra Danza e Musica all’Anfiteatro di Tharros per l’estate 2018 è organizzato dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna in collaborazione con l’associazione Dromos e i Tazenda, con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport – e con il contributo della Fondazione di Sardegna.