Reduce dall’incontro con il governatore Francesco Pigliaru, stamattina a Palazzo ducale, Pier Luigi Ledda, segretario generale della Cisl territoriale, fa il punto sulle condizioni del Sassarese martoriato da una crisi economica senza precedenti.
“L’occupazione è stata falcidiata dalla chiusura di centinaia di aziende che hanno ridimensionato la produzione e ridotto drasticamente i posti di lavoro e il reddito di chi non ha più un lavoro, ma anche di chi ancora lo mantiene a condizioni più penalizzanti”.
“La forte focalizzazione sulla persona e sul lavoro – dice ancora Pier Luigi Ledda – caratterizza le proposte e l’azione della Cisl con una particolare attenzione ai giovani”.
“La ripresa della crescita nella nostra isola – prosegue il segretario della Cisl sassarese – implica una solida base industriale, condizione indispensabile per uno sviluppo di lungo periodo e una nuova strategia produttiva manifatturiera, per contrastare il rischio di deindustrializzazione e un calo del settore in Sardegna, a partire dal nord ovest, ormai ridotto a fanalino di coda del Mezzogiorno. Sul protocollo della chimica verde, preso atto dei passi avviati, relativi alle fasi uno e due, occorre che si avvii immediatamente la fase tre per la quale Eni eNovamont dovranno essere, con grande determinazione, richiamate al rispetto del progetto nel suo complesso”.
“Senza un sistema industriale evoluto, accompagnato da una politica sull’energia e una forte e rinnovata attenzione sul sistema creditizio, dell’agro-alimentare e dei trasporti – conclude Ledda – dubitiamo che possa essere raggiunta una nuova modernizzazione dell’Isola”.