Ci risiamo, i lavoratori della Ago uno e Autolinee Onorati si ritrovano nuovamente senza stipendi
Sono infatti in ritardo di due mesi le retribuzioni da parte delle società che fanno capo a Roberto Onorati che si occupano del TPL e degli scuolabus in vari comuni della provincia romana e del frusinate. Sulla vicenda interviene nuovamente il movimento Italia dei Diritti tramite il responsabile provinciale romano Carlo Spinelli:”
A qualche mese di distanza dalle promesse e rassicurazioni dell” amministratore delegato di Autolinee Onorati ed Ago uno Roberto Onorati ci troviamo di nuovo di fronte alla mancata retribuzione salariale da parte delle aziende stesse ai danni dei lavoratori che svolgono il servizio di trasporto pubblico locale e scuolabus. Onorati ci aveva dato la sua parola nel mese di Marzo durante uno sciopero indetto dal sindacato autonomo faisa-cisal al quale ho partecipato insieme al presidente del movimento Antonello De Pierro – continua Spinelli – che gli stipendi dal quel momento in poi sarebbero stati saldati regolarmente ma probabilmente per Onorati non esistono parole d’onore.
Così come non esiste nel suo petto un cuore se continua ad infischiarsene dei propri lavoratori, dei loro figli, della dignità dei padri e delle madri di famiglia che ha alle proprie dipendenze lasciandoli continuamente senza stipendio, senza di che sostenere la famiglia, senza poter far fronte alle spese giornaliere, alle scadenze mensili, ritrovandosi a dover elemosinare continuamente quanto dovuto per le proprie prestazioni lavorative.
Onorati continua a trincerarsi dietro la solita scusa del mancato pagamento da parte degli enti per i quali le proprie aziende erogano il servizio ma una ditta che ha appalti di una certa importanza e un discreto numero di lavoratori alle proprie dipendenze dovrebbe essere autonoma ed essere in grado di poter far fronte alle scadenze mensili che ha con i propri dipendenti al di là della puntuale riscossione o meno di quanto dovuto per il servizio, soldi che poi comunque entreranno nelle proprie casse.
Qualche tempo fa il sig. Onorati – prosegue il responsabile provinciale IDD – mi fece chiamare dal suo avvocato con la promessa di un incontro che poi di fatto non c’è mai stato; ma noi andiamo comunque avanti lo stesso a difesa dei diritti dei lavoratori senza farci intimidire, senza aver paura di intraprendere iniziative di qualunque genere, sempre rimanendo nel lecito, affinché Onorati regolarizzi la propria posizione retributiva nei confronti dei lavoratori delle aziende da lui gestite e mantenga fede agli impegni presi con noi, e soprattutto coi propri dipendenti già nel mese di Marzo.
Un ultima annotazione – prosegue ancora Spinelli – me la riservo verso gli enti che hanno affidato il servizio di tpl e scuolabus alla Ago uno e Autolinee Onorati, e mi rivolgo ai sindaci dei comuni di Albano Laziale, Ariccia, Genzano, Aprilia, Fiuggi, Anagni e Trevi nel Lazio che restano ancora silenti di fronte al problema che colpisce circa duecento famiglie e non intervengono in nessun modo per la risoluzione dello stesso e alla regione Lazio in particolar modo al presidente Nicola Zingaretti che sbandiera la sua sensibilità ai problemi che affliggono le classi sociali più deboli ma che, come i sindaci dei comuni menzionati sopra, non muove un dito per richiamare il signor Onorati alle proprie responsabilità e ad ottemperare al pagamento del salario ai propri dipendenti.
A mio avviso – prosegue Spinelli – il mancato pagamento degli stipendi agli operai da parte delle aziende che erogano servizi in appalto per conto di enti pubblici o privati dovrebbe essere causa di rescissione contrattuale e quindi di decadenza dell’appalto in quanto l’azienda viene meno a quanto sancisce la costituzione italiana negli articoli 4 ( il diritto per ogni cittadino italiano al lavoro ) e 36 ( diritto ad una retribuzione salariale adeguata al proprio servizio, diritto che in questo caso viene leso).
E Italia dei Diritti si farà presto promotrice di una legge regionale che vada in questo senso, che garantisca ai dipendenti delle aziende appaltatrici la puntualità nel percepire gli stipendi, pena appunto la decadenza dell’appalto, senza naturalmente mettere a rischio il posto di lavoro che deve essere garantito dal passaggio diretto dei lavoratori dall’azienda uscente a quella subentrante.
Ritornando al caso Onorati – conclude Spinelli – Italia dei Diritti aderirà ad ogni forma di protesta lecita che i lavoratori intraprenderanno per vedere riconosciuto il diritto salariale e se necessario saremo noi stessi a prendere iniziative e stavolta non saremo teneri visto che già una volta il signor Onorati ci ha gabbato non tenendo fede alla parola data.