La novità di essere osservati, applauditi, premiati. Il Pala Ventura di Lecce porta bene agli atleti saspini che dal Campionato Italiano di Boccia, per la prima volta sotto le competenze della FIB (Federazione Italiana Bocce), intascano un bell’argento, un quarto posto e tanta esperienza da sviluppare, sedimentare e dosare in occasione dei prossimi appuntamenti ufficiali.
Nell’importante del Salento si è vissuti in mezzo ad un caos genuino e avvolgente figlio di un movimento in grande espansione e da monitorare in tutte le sue estrinsecazioni.
La comitiva della Sardegna Sport, unica a rappresentare l’isola con cinque atleti, rientra a Cagliari con la testa ronzante ma stracolma di sensazioni positive.
Intanto è doveroso complimentarsi e fare festa attorno alla coppia BC3, formata da Paolo Puddu, cagliaritano, e Francesco Frau, originario di San Sperate. I due devono inchinarsi solamente ad un duo davvero imprendibile composto da Carlotta Visconti (Sportento Bocciabili) e Mirco Garavaglia (Superabili).
“I vincitori sono stati molto abili nel gestire il tempo a loro disposizione prima del tiro – ammette il tecnico del club campidanese Maria Antonietta Tuveri – e soprattutto il capitano Mirco ha avuto maggiore dimestichezza con la sua carrozzina, particolarmente veloce, azionata con agilità per allontanarsi momentaneamente dalla pedana e controllare a distanza ravvicinata la reale posizione delle palle colorate”.
Ai neo campioni nazionali va riconosciuta anche un po’ di furbizia e spirito di competizione in più.
Ma nei confronti dei due saspini vengono riservate menzioni più che positive da parte dell’allenatrice di Collinas: “Si sono distinti per alcuni tiri di pregevole fattura, specie con le altre coppie partecipanti, battute facilmente, affidandosi costantemente alla tecnica assimilata fino ad ora. La condotta generale è stata encomiabile perché si sono immedesimati nella gara, combattendo punto a punto”.
Nel singolo BC3 Frau si vede negare la gioia del podio per non aver affrontato con la giusta filosofia la gara d’esordio contro il giovane neofita Matteo Muriani. “La sua pecca è stata l’averlo preso sotto gamba – dice Tuveri – mentre Matteo è stato molto più concreto. Non a caso poi è salito addirittura sul podio guadagnandosi la piazza d’onore”.
Pronto il riscatto del sansperatino che nel prosieguo ha fatto sue le due gare successive del girone. Purtroppo nella graduatoria finale si è dovuto accontentare del quarto posto.
Più sfortunato Puddu che è stato inserito con i due più forti (non a caso fanno parte della Nazionale), e con un altro avversario che comunque ha dimostrato di sapere il fatto suo.
Purtroppo ne è uscito con sole sconfitte ma ha al suo attivo dei lanci notevoli che dimostrano quanto si sia allenato durante tutta la stagione.
Daniele Massidda è stato spostato dalla BC5 alla BC4 con la possibilità di giocare più partite. Ne ha vinta soltanto una perché ha trovato persone più forti, e si deve accontentare del quarto posto.
Ma ha combattuto da vero leone, merito anche della mamma Stefania Spada, allenatrice in seconda della formazione saspina, che l’ha seguito con grande professionalità.
Sara Cara, assieme al monserratino Cristian Martis hanno composto un terzetto inglobando anche un collega milanese, Matteo Volontieri, e l’ausilio dell’assistente in campo Mauro Frau: l’esperienza si è rivelata arricchente, utile a percepire le dinamiche del gioco di squadra e a intensificare il dialogo tra compagni, necessario per pianificare le strategie.
Nel singolo BC1 Martis si ritrova nel girone la sua compagna selargina Sara e addirittura l’immenso Pietro Melone, atleta di punta della Nazionale Italiana e reduce dalla fruttifera esperienza in Canada. Ovviamente ha prevalso senza problemi il portacolori della Sportiamo Milano, mentre il derby in casa cagliaritana è andato a Cristian, più scafato rispetto alla compagna neofita.
Ma la delusione nello sguardo dell’atleta paulese era inequivocabile, soprattutto per le pochissime gare disputate rispetto alle altre categorie.
Il consuntivo globale di Maria Antonietta Tuveri: “Hanno combattuto tutti e cinque e questo è importantissimo. In futuro, durante gli allenamenti, dovranno credere maggiormente in loro stessi e quando si avvicina la sfida ufficiale è più salutare affrontarla senza timori reverenziali.
La tre giorni leccese è servita ai nostri per capire anche in che maniera lavorino nelle squadre avversarie. Ora ci prendiamo una vacanza sino a settembre.
Il calendario prevede sicuramente altri tornei nazionali, ma da parte nostra sarà molto complicato parteciparvi per via dei costi esorbitanti delle trasferte.
Spero che la FIB sarda faccia una screening della situazione nell’isola e se esistono realtà come la nostra faccia il possibile per creare sistema. L’unione fa la forza, si possono organizzare competizioni che servono a tutti noi per diventare maggiormente competitivi oltre Tirreno.
Sono sicura che a Sassari, Nuoro e Oristano ci siano tanti potenziali appassionati di Boccia Paralimpica.
Bisogna lavorare sodo e sollecitare la federazione affinché si dia maggiormente da fare nella campagna di reclutamento”.