Posti barca a Su Pallosu, Vallascas (M5s): «L’area protetta messa a rischio da una concessione invasiva e inutile. Stupiscono Regione e Comune che vanno avanti nonostante la bocciatura della Sovrintendenza».
«L’area protetta di Su Pallosu messa a rischio da una concessione inutile e invasiva che, tra l’altro, contrasta con gli interventi di tutela della spiaggia e con le misure di contrasto all’erosione. L’aspetto più assurdo è rappresentato dal comportamento di Regione e Comune che vanno avanti incuranti dei rischi cui stanno sottoponendo l’ambiente e nonostante la chiara e irrevocabile bocciatura da parte della Sovrintendenza».
È quanto afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, che in un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente solleva la questione della concessione marittima per 7200 mq autorizzata nelle acque di Su Pallosu da Regione e Comune di San Vero Milis per la realizzazione di un campo boe per 32 barche all’interno dei 100 metri dal litorale.
«Si tratta – spiega Vallascas – di un’intervento che metterebbe a rischio un ecosistema di particolare pregio ambientale e paesaggistico. Ricordo che Su Pallosu, proprio per la sua valenza, è un’area protetta da una molteplicità di vincoli che, tra l’altro, sono rafforzati dal fatto che l’area confina con il Sito di Interesse Comunitario “Sa Salina Manna-Sa Marigosa”. E, secondo la prassi indicata dal Ministero e dalla stessa Regione, la valutazione d’incidenza degli interventi in aree Sic si estende anche a quegli interventi che si sviluppano all’esterno».
«A queste considerazioni – prosegue – si aggiungono le particolari condizioni dell’area di Su Pallosu che, in questi anni, ha richiesto specifiche misure di salvaguardia e tutela. Misure che, oggi, la concessione rischia di rendere vane. Mi riferisco al fatto che il sito è stato inserito al settimo posto su 271 nella mappatura della pericolosità e del rischio inondazione costiera delle spiagge della Sardegna, fatta nel 2013 dalla Regione».
«In pratica – conclude Vallascas – è stato autorizzato un intervento invasivo nella stessa area marina, non solo sottoposta a vincoli, ma oggetto di un programma di contrasto all’erosione per il quale sono state già stanziate ingenti risorse pubbliche. È evidente che siamo di fronte a una situazione contraddittoria che, fortunatamente, non è sfuggita alla Sovrintendenza di Cagliari e Oristano che, seppure inascoltata, ha bocciato l’intervento esprimendo parere negativo, non superabile con prescrizioni o modifiche progettuali».