Sabato 11 agosto – ore 21.30 nel Vecchio Borgo di Osini
Domenica 12 agosto – ore 21 al Cine Teatro Ticca di Cala Gonone – Dorgali
Lunedì 13 agosto – ore 22 al Museo Menhir di Laconi per il NurArcheoFestival
Caterina Murino è la protagonista di “Canne al vento – paesaggi sonori” in prima nazionale venerdì 9 agosto alle 20 al Teatro Romano di Nora per il XXXVI Festival La Notte dei Poeti: debutta nell’Isola lo spettacolo de Il Crogiuolo – con ideazione e regia di Rita Atzeri e musiche di Francesco Medda / Arrogalla – nato per il X NurArcheoFestival e liberamente ispirato al celebre romanzo di Grazia Deledda.Affresco di una Sardegna arcaica in contrasto con la modernità per la pièce (in forma di oratorio per voce recitante e coro) in tournée sotto le insegne del CeDAC sabato 11 agosto alle 21.30 nel Vecchio Borgo di Osini e domenica 12 agosto alle 21 al Cine Teatro Ticca di Cala Gonone a Dorgali (in collaborazione con Mousikè). Infine “Canne al vento” con Caterina Murino – e con il “coro” formato da Rita Atzeri, Alessandra Leo, Manuela Ragusa, Gisella Vacca sbarca lunedì 13 agosto alle 22 al Museo Menhir di Laconi per la X edizione del NurArcheoFestival.
Il XXXVI Festival La Notte dei Poeti sfoglia le sue ultime pagine fra attualità e mito: Daniele Pecci porta in scena STASERA (domenica 29 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt sulle note del violoncello di Chiara Di Benedetto: una dissacrante parodia della storia di Edipo in cui il drammaturgo e scrittore mostra l’ambiguità degli oracoli senza però sminuire il senso dell’enigma. Info: www.lanottedeipoeti.it
Il fascino di una Sardegna arcaica e senza tempo – in contrasto con la modernità – per “Canne al vento – paesaggi sonori”, il nuovo spettacolo de Il Crogiuolo (realizzato in occasione del X NurArcheoFestival) liberamente ispirato al celebre romanzo di Grazia Deledda– con ideazione e regia di Rita Atzeri e musiche di Francesco Medda/ Arrogalla – che debutterà in prima nazionale venerdì 9 agosto alle 20 al Teatro Romano di Nora sotto le insegne del XXXVI Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Le vicende della famiglia Pintor rivivono sulla scena nella pièce – in forma di oratorio per voce recitante e coro – interpretata da Caterina Murino, sul palco insieme con Rita Atzeri, Alessandra Leo, Manuela Ragusa e Gisella Vacca, sulla colonna sonora originale che evoca l’antica civiltà contadina con i suoi ritmi e i suoi riti, trasfigurando e “traducendo” quelle suggestioni del passato – attraverso una sensibilità contemporanea – per avvicinarle al tempo presente.
Sullo sfondo di Galte – ovvero Galtellì, un paese della Sardegna nella regione delle Baronie – le nobildonne Ruth, Ester e Noemi Pintor assistono all’inarrestabile declino dell’aristocrazia terriera, con il ridursi delle rendite in mancanza di nuovi investimenti e nell’assenza di una figura maschile capace di curare gli interessi della casata e di gestire attivamente gli affari: l’unico baluardo contro la povertà, quasi un simbolo dei passati splendori, è rappresentato dal fedele servitore Efix (un uomo tormentato dal senso di colpa per un antico delitto).
Una tragedia mai dimenticata aleggia sulle tre dame – con la misteriosa morte del patriarca Don Zame («violento come il diavolo»), autoritario e tirannico, ferocemente legato ai concetti atavici di onore e orgoglio, e contrariato dalla fuga di una delle sue figlie, Lia, che varca il mare, decisa a «prender parte alla festa della vita». Sulle tracce della ribelle, il vecchio ha uno strano incidente e le donne rimaste sole non si sottraggono alle regole e alle convenzioni né assaporano il gusto della libertà, ma semplicemente sopravvivono, come rassegnate, adattandosi ad un’esistenza di rinunce e di stenti per non tradire gli obblighi insiti nel proprio rango. Soltanto Noemi pare nutrire ancora qualche aspirazione e non lasciarsi vincere da quella quieta, perfino cupa malinconia.
L’apparizione di Giacinto, il figlio di Lia, regala nuove speranze: il giovane rampollo porta una nuova vitalità nella vecchia casa, suscitando reazioni contrastanti nelle zie, su cui vincerà però l’affetto. Ma anche quella breve parentesi è destinata a concludersi e tutto torna come prima. Il tempo ricomincia a scorrere con la consueta lentezza, e gli unici avvenimenti di rilievo in quella sorta di immobilità sono la morte di Efix e il matrimonio di Noemi con il cugino don Pedru – con la scena indimenticabile in cui l’attitidu, il tradizionale canto funebre, per il servo forma un significativo contrasto alla festa di nozze.
Nel fortunato romanzo la scrittrice nuorese – vincitrice del Premio Nobel nel 1926 – intreccia ad un io narrante le voci e i punti di vista dei diversi personaggi, dando particolare risalto alla figura emblematica di Efix e alla sua straordinaria dedizione, in quel suo essere vittima e carnefice dei suoi “padroni” e “benefattori”, al suo mondo interiore, alle sue fantasie e riflessioni. Grazia Deledda coglie i mutamenti e la conseguente crisi di una civiltà ancorata al passato, ad antiche norme e tradizioni, a fronte di un’evoluzione inarrestabile che travolge e stravolge quell’universo arcaico e plurisecolare con l’irrompere del progresso e le inevitabili trasformazioni della società.
Nelle sue opere l’autrice ritrae un microcosmo a lei familiare, facendone comunque lo specchio del mondo con le tensioni, le metamorfosi, le resistenze e i contrasti che ovunque caratterizzano l’avvento della modernità con i nuovi saperi scientifici e tecnologici e l’ascesa o la nascita di nuove classi sociali e di nuovi stili di vita. Una crisi forse salutare e necessaria che investe la civiltà agro-pastorale e l’antica aristocrazia per cui chi non riesce ad adeguarsi e a superare l’en passe si trova necessariamente al di là di un confine, resta immerso in un passato anacronistico. Grazia Deledda – quasi paradossalmente – nel dar ragione di quei cambiamenti rimette in gioco gli antichi valori e principi, risveglia l’interesse e l’amore per la terra, ricorda l’importanza delle radici e dell’identità.
“Canne al vento – paesaggi sonori” è un viaggio in un’epoca remota – ma non troppo – sul filo dei ricordi e delle emozioni, tra storie vere e inventate, dove le vicende di una famiglia aristocratica ormai decaduta si innestano e si intrecciano alle trasformazioni della società: a sottolineare le atmosfere e gli stati d’animo dei personaggi, le musiche di Francesco Medda / Arrogalla in cui si fondono echi ancestrali e sonorità del terzo millennio.
La narrazione – affidata alla voce di Caterina Murino – avrà come contrappunto il “coro” delle donne (sul modello delle antiche tragedie greche) formato da attrici e cantanti come Alessandra Leo, Manuela Ragusa e Gisella Vacca insieme alla stessa Rita Atzeri, per un evento di grande suggestione che chiude in bellezza il XXXVI Festival La Notte dei Poeti firmato CeDAC.
Dopo la prima al Teatro Romano di Nora, “Canne al vento – paesaggi sonori” sarà in tournée nell’Isola – sotto le insegne del CeDAC – con un duplice appuntamento sabato 11 agosto alle 21.30 nel Vecchio Borgo di Osini e domenica 12 agosto alle 21 al Cine Teatro Ticca di Cala Gonone a Dorgali (in collaborazione con Mousikè).
Infine lo spettacolo approderà lunedì 13 agosto alle 22 al Museo Menhir di Laconi per la X edizione del NurArcheoFestival organizzato da Il Crogiuolo.
ALTRI APPUNTAMENTI
Il XXXVI Festival La Notte dei Poeti sfoglia le sue ultime pagine fra attualità e mito con “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt – in cartellone STASERA (domenica 29 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora nell’interpretazione di Daniele Pecci sulle note del violoncello di Chiara Di Benedetto: una dissacrante parodia del dramma di Edipo che svela l’ambiguità e pericolosità restituendo – in chiave contemporanea – il senso dell’enigma.
Info: www.lanottedeipoeti.it
*** il FESTIVAL
Il XXXVI Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Pula, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiBAC e il contributo della Fondazione di Sardegna proseguirà fino al 29 luglio – e poi il 9 agosto – al Teatro Romano di Nora e all’Ex Municipio di Pula fra spettacoli, concerti e incursioni nel centro storico oltre ai laboratori per i più piccoli (e alla chill out zone di un Garden Circus in riva al mare).
Dopo l’inaugurazione con “Le Relazioni Pericolose – tra matematica e letteratura” di e con Piergiorgio Odifreddi e Irene Ivaldi (venerdì 13 luglio alle 20) e il debutto di “Terra” di Valeria Moretti (sabato 14 luglio alle 20) al Teatro Romano di Nora con Pamela Villoresi sulle note del pianoforte Danilo Rea tra mito e filosofia, (domenica 15 luglio) alle 20 spazio alla danza con “Atlantide” di Mvula Sungani, nell’interpretazione dell’étoile Emanuela Bianchini e dei solisti della Mvula Sungani Physical Dance con le musiche di Mauro Palmas.
Omaggio ai maestri con “Egon – Site Specific”, opera multimediale del danzatore e coreografo Leonardo Diana (per VersiliaDanza) ispirata a Egon Schiele e Gustav Klimt (martedì 17 luglio alle 21.30) all’Ex Municipio di Pula mentre proprio nello storico edificio di via Nora si è svolto “Circo Picasso” – il laboratorio per i giovanissimi a cura del costumista e scenografo Marco Nateri – che si è concluso sabato 21 luglio alle 18.30 con uno spettacolare esito scenico ispirato all’arte del grande maestro spagnolo.
Alessandro Preziosi ha debuttato (mercoledì 18 luglio alle 20) al Teatro Romano di Nora con “Otello: dalla parte di Cassio”, inedita versione della tragedia del Moro di Venezia attraverso lo sguardo di uno dei personaggi chiave, testimone e involontario strumento del male in un dramma della gelosia di triste attualità. Surreale e coinvolgente all’Ex Municipio di Pula (giovedì 19 luglio alle 21.30) “Urlando Furiosa – un poema etico” con l’attrice e comica Rita Pelusio sulle (dis)avventure di una moderna paladina tra ironia e poesia.
La “Notte dei Poeti” ha ospitato poi un intenso weekend tra poesia e musica al Teatro Romano di Nora: dopo il successo (venerdì 20 luglio alle 20) di “Làntias”, il concerto-spettacolo della cantante Elena Ledda, straordinaria voce dell’Isola, sulla falsariga dell’omonimo album (S’ArdMusic) tra storie d’amore e di guerra sulle rive del Mediterraneo, viaggio nei labirinti della mente e del cuore (sabato 21 luglio alle 20) a Nora con l’anteprima nazionale di “Shakespeare’s Breakdowns” dello scrittore Vitaliano Trevisan, in scena con il contrabbassista Daniele Roccato, sui “crolli” di personaggi come Riccardo III e Macbeth.
Una (auto)biografia che diventa diario del Novecento per “Memoria di ragazza” di Annie Ernaux con Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu – in cartellone (domenica 22 luglio alle 20) nell’antico teatro di pietra – tra le inquietudini e i dolori segreti di una giovane donna e la folgorazione della scrittura. E ancora un excursus tra storia e archeologia – il 24 e 25 luglio alle 19 (e non alle 20 come precedentemente annunciato) – alla scoperta delle “Tracce nella città sommersa” di e con Rossella Dassu.
Nel centro storico di Pula – (giovedì 26 luglio alle 20.15) in piazza di Chiesa – spazio alla danza urbana di Anticorpi XL con “Glitch Project” di e con Francesco Capuano e Nicola Picardi tra stress e utopia, preludio alle “Lettres Sonores” scritte e interpretate al pianoforte da Irma Toudjian e impreziosite dalle immagini della fotografa Daniela Zedda (dall’omonimo libro di Valery Afanassiev) (sempre giovedì 26 luglio ma alle 21.30) all’Ex Municipio di Pula – per un ideale dialogo tra musica e arti visive.
Tra gli appuntamenti da non perdere del XXXVI Festival “La Notte dei Poeti” – la prima nazionale (venerdì 27 luglio alle 20) di “Proprietà e Atto” (Title and Deed) di Will Eno con il poliedrico Francesco Mandelli – per un’acuta indagine sulla vita come stato di esilio permanente. Infine tra mito e contemporaneità “La storia di Antigone” nella versione di Ali Smith – IERI (sabato 28 luglio) alle 20 – incantevole favola in musica con Anita Caprioli e Didie Caria, mentre “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt con Daniele Pecci indaga – STASERA (domenica 29 luglio) alle 20 – in chiave contemporanea il senso dell’enigma.
Il festival La Notte dei Poeti si arricchisce di un nuovo, interessante appuntamento: giovedì 9 agosto alle 20 debutta in prima nazionale al Teatro Romano di Nora “Canne al vento – paesaggi sonori” – dal romanzo di Grazia Deledda (un progetto originale de Il Crogiuolo, nato in occasione della X edizione del NurArcheoFestival, con drammaturgia e regia di Rita Atzeri) – con Caterina Murino e la musiche di Franzisku Medda/ Arrogalla.
Tra nouveau cirque e acroyoga nel Garden Circus a cura di Virginia Viviano (che ospita anche fino a mezzanotte musica e performances del dopofestival) oltre all’atelier per piccoli artisti con il “Circo Picasso” di Marco Nateri. Tra le novità di quest’edizione, i Nottambuli, spettatori appassionati e curiosi che propongono le loro cronache sui social network e su Radio Brada, per raccontare da un punto di vista personale e “privilegiato” le atmosfere nonché gli spettacoli e i concerti del Festival.
Il XXXVI Festival La Notte dei Poeti è organizzato dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno del MiBAC / Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e del Comune di Pula – con il contributo della Fondazione di Sardegna e il prezioso apporto di Sardinia Ferries, che ospita gli artisti in viaggio per l’Isola (e ritorno) sulle sue navi. Info: www.lanottedeipoeti.it
INFO & PREZZI
Canne al Vento – al Festival La Notte dei Poeti
TEATRO ROMANO DI NORA
biglietti: platea 22 euro – logge 20 euro
ridotto per i residenti a Pula: 10 euro
Informazioni: [email protected] – cell. tel. 345 4894565
Prevendita:
Cagliari: Box Office – viale Regina Margherita 43 – tel. 070 657428 – www.boxofficesardegna.it
Biglietteria online www.vivaticket.it
Pula: Pro Loco – Ufficio informazioni turistiche – Casa Frau – Piazza del Popolo dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21
Ex Municipio Pula dalle 18 alle 21
Botteghino /Teatro romano di Nora (solo nei giorni di spettacolo) dalle ore 19
Bus navetta – prenotazione obbligatoria al cell. 345 9515704
In coincidenza con il programma di tutti gli spettacoli previsti al Teatro Romano di Nora (€ 10 a/r)
Cagliari/Nora/Cagliari – Partenza ore 18.30 da piazza Giovanni XXIII
Fermate a CAGLIARI: Via Alghero (angolo via Dante), Via Sonnino (Palazzo Civico), Piazza Matteotti (fronte ARST)
Fermate a PULA (gratuito) : viale Segni (fermata ARST), viale Nora (fronte Cimitero)
Laboratori
Garden Circus: Lezione singola €10 – Giornaliero € 20 (sconto del 50% per i residenti di Pula)
Canne al Vento – al Vecchio Borgo di Osini
Biglietto unico: 12.50 euro
prevendite
Cagliari: Box Office – viale Regina Margherita 43 – tel. 070 657428 – www.boxofficesardegna.it
Canne al Vento al Cine Teatro Ticca di Cala Gonone a Dorgali (in collaborazione con Mousikè)
biglietti: intero 18 euro
ridotto 15 euro (over 70 / under 12)
info e prenotazioni: Mousikè – cell 392 7648014
prevendite: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-caterina-murino-canne-al-vento-48402896366
Canne al Vento – NurArcheoFestival – info: https://www.facebook.com/nurarcheofestival/
Il Crogiuolo-Canne al vento- Paesaggi Sonori
liberamente ispirato a “Canne al vento” di Grazia Deledda con Caterina Murino.
Coro Rita Atzeri, Alessandra Leo, Manuela Ragusa, Gisella Vacca
Musiche originali Francesco Medda – Arrogalla
Ideazione e regia Rita Atzeri
“Canne al vento” è forse il romanzo più famoso della scrittrice nuorese Grazia Deledda
– Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
Il romanzo narra le vicende della famiglia Pintor: padre, madre e le sue quattro figlie (Ruth, Ester, Noemi e Lia) che abitano in un villaggio sardo, chiamato Galte, poco distante dalla foce del Cedrino, sulla costa tirrenica della Sardegna. Si tratta di una famiglia di origine nobile che vive la propria vita senza particolari scossoni. Le donne si dedicano ai lavori domestici e sono costrette a sottostare alla volontà di un padre prepotente che si preoccupa solo di mantenere il prestigio e la reputazione della sua famiglia agli occhi della comunità isolana.
Solo Lia si ribella a questa condizione di mestizia malinconica nella quale sfuma perfino l’orgoglio, trasgredendo le regole imposte dal padre Don Zame, che è descritto come un uomo cupo e violento, paragonato al diavolo. Lia decide quindi di fuggire dalla Sardegna e approda a Civitavecchia. Don Zame impazzisce per il disonore e tenta invano di inseguire Lia.
La fragilità umana, l’amore, l’onore, la povertà, l’amara consapevolezza di un destino già segnato sono alcuni tra i temi che emergono dalla lettura del testo. Gli uomini e le donne sono visti come esseri fragili, piegati come canne al vento: sopra di noi esiste una forza soprannaturale (la sorte) che non possiamo in alcun modo contrastare e combattere.
Sullo sfondo troviamo il paesaggio sardo, visto come un mondo senza tempo e pervaso da una sorta di mistero. La scrittrice descrive l’amata Sardegna, soffermandosi da una parte sulla staticità delle antiche usanze di paese e dall’altra rilevandone il rapido sviluppo industriale e tecnologico. Nel romanzo Grazia Deledda si diletta a scrivere sia in lingua italiana che in lingua sarda, utilizzando molto spesso termini dialettali.
“Canne al vento – paesaggi sonori” è pensato in forma di oratorio per voce recitante e coro.
Alla voce narrante di Caterina Murino sono affidati gli estratti del romanzo della Deledda, un fermo immagine su una Sardegna di un passato ormai remoto, che giunge a noi, oggi, grazie a quei luoghi che si è riusciti a preservare e mantenere incontaminati. Una Sardegna arcaica, che arriva al contemporaneo, anche sotto forma dello stereotipo del sardo e dell’espressione della Sardità, dal porceddu all’ospitalità ad ogni costo.
Al coro è affidato il compito di raccontare la mutazione paesaggistica e antropologica, che dalla Sardegna dei primi del Novecento ci conduce al presente, attraverso una storia di mancati riconoscimenti e falsi miti, passando attraverso il fallimento di due piani di rinascita, la fede nel nuovo di Petrolio, l’impianto dell’industria bellica (basi militari, RWM di Domusnovas), i problemi dell’occupazione, il sogno del turismo risolutore, l’emigrazione dei nostri nonni e l’accoglienza dei migranti oggi.
A Francesco Medda il compito di creare una partitura sonora che riporti al tempo presente l’arcaico della Sardegna immortalata dalla Deledda, per affiancarla, fonderla, con le sonorità dell’oggi.