“I giovani risultano occupati perché hanno aperto la partita IVA, obbligati dalla regione per poter presentare la domanda psr 2014/2020 misura 6.1 primo insediamento, non sono stati finanziati per disponibilità limitata dei fondi.”
La vicenda potrebbe sembrare uno scherzo, ma così non è, ed il tutto si sta giocando sulla pelle dei giovani residenti in Sardegna sotto i 41 anni di età. Al dramma di non vedersi accolta la domanda, da parte della Regione Sardegna, misura 6.1 del PSR 2014/2020 “primo insediamento in agricoltura”, per insufficiente disponibilità finanziaria, che prevede un contributo a fondo perduto di 35.000 euro per il giovane che si insedia in azienda per la prima volta, con l’obbligo per poter presentare domanda ( scritto nero su bianco nel bando regionale) di aprire la Partita Iva, prima di presentare la domanda stessa.
Ora arriva anche la beffa, questi 1.900 giovani esclusi dal finanziamento per la domanda PSR, non potranno essere assunti da Enti Pubblici o aziende privati, vedi il bando “LAVORAS” destinato a disoccupati, bandito dalla stessa regione, ed da altre assunzioni, perché risultano “occupati” essendo titolari di Partita Iva.
Afferma Tore Piana, Presidente del Centro Studi Agricoli. Ma il danno e la beffa, per questi giovani non termina qui, se la Regione non decide una clausola di sanatoria, questi giovani non potranno partecipare ad un futuro bando di primo insediamento previsto in questo o nel prossimo PSR 2021/2027, perché sempre titolari di Partita Iva.
Una situazione, conclude Tore Piana, che va sanata immediatamente da parte della Regione Sardegna, approvando una norma che dia la possibilità a questi 1.900 giovani sardi, di età compresa sotto i 41 anni di poter accedere alle assunzioni anche a tempo determinato, nella pubblica amministrazione e che per il prossimo bando ” insediamento giovani” del PSR, possano ripresentare la domanda. Si sanerebbe cosi una colossale ingiustizia afferma Tore Piana.
Sassari li, 27 Luglio 2019 Ufficio stampa CSA