Domenica 15 luglio a Villasimius i ritmi travolgenti dei Tamburellisti di Torrepaduli, gruppo storico di pizzica tra i più apprezzati musicisti della tradizione pugliese. Musiche e danze tradizionali del Salento, per la serata di chiusura della 2° edizione di “Latitudine 39 – Summer Fest”.
La potenza magnetica del canto e della musica, nel vortice liberatorio della danza. La frenetica pizzica-pizzica, la musica rituale del fenomeno del tarantismo e grande tradizione popolare del Salento, chiude a Villasimius, domenica 15 luglio, la seconda edizione della manifestazione internazionale “Latitudine 39 – Summer Fest”.
Una travolgente festa di chiusura in cui si verrà trascinati dai ritmi incrociati e ipnotici del tamburello, percossi dai grandi maestri. Alle 21.30 il palco del suggestivo Porto Turistico si animerà con i Tamburellisti di Torrepaduli (Ruffano-Lecce), gruppo storico di pizzica, tra i più apprezzati musicisti della tradizione pugliese e tra i più importanti protagonisti della rinascita della musica e delle danze del Salento, attivi dal 1990.
La “Pizzica di guarigione” che guarisce i tarantati (i morsicati dal mitico ragno) con sette tra i musicisti e danzatrici del gruppo, per un concerto coinvolgente, tra strumenti popolari a corda e percussione e balli coreografici, eseguiti dalle danzatrici della pizzica, dove la tradizione, con i suoi materiali musicali, ritmici e coreutici, è regina in tutto il suo splendore.
Alle 20.30, prima del concerto, Pierpaolo De Giorgi, etnomusicologo, cantante, leader e fondatore dei Tamburellisti, impegnato anche nel recupero delle tradizioni del Salento, sarà al centro della conversazione pubblica su “La musica è guarigione” nelle società tradizionali di Puglia, Sardegna e Mediterraneo. L’ingresso libero e gratuito.
La manifestazione, dedicata quest’anno all’incontro tra Sardegna, Portogallo e Mediterraneo, è organizzata dal Comune di Villasimius in collaborazione con l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e il patrocinio dell’Instituto Camões Portugal, dell’Università di Padova e del suo Dipartimento di studi linguistici e letterari.