Cinema delle Terre del Mare – Festival itinerante per cinefili in movimento chiude i battenti. Il gran finale è un’originale progetto dei Marlene Kuntz, che ad Alghero portano “La poesia della scienza”, in cui musicano i pionieristici documentari subacquei di Jean Panlievé. E per completare il programma dell’ultima giornata un omaggio alla musica e alla lingua algherese e gli itinerari turistici.
È stato un viaggio lungo, intenso e ricco, con lo sguardo costantemente rivolto in avanti, al futuro, alla meta: Alghero Città del Cinema. Ma per tutto il tempo la mente è tornata indietro, al passato, quando questa suggestione si è fatta strada grazie al prestigio del Meeting Internazionale del Cinema di Capo Caccia, negli anni Sessanta e Settanta, e alle straordinarie produzioni internazionali che hanno girato ad Alghero capolavori come 007 – La spia che mi amava. Su tutti La scogliera dei desideri, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario e che ha fatto un po’ leitmotiv della traversata di Cinema delle Terre del Mare – Festival itinerante per cinefili in movimento, organizzato da Società Umanitaria di Alghero col supporto di Regione Sardegna, Sardegna Film Commision, Comune di Alghero, Fondazione Alghero e partner economico-culturali privati.
L’ultimo omaggio è una serata speciale nel piazzale del Quarter. Alle 21 c’è L’Alguer: un pentagrama com un carrer, di Roger Cassany. Girata in catalano e italiano con sottotitoli in italiano, l’opera parte da una considerazione: la lingua catalana è in crisi in quasi tutti gli ambiti, tranne la canzone. Saranno le canzoni la chiave di volta? Durante la realizzazione di Mans manetes, progetto musicale della ong Plataforma per la Llengua con le scuole, i bambini algheresi e artisti provenienti da territori di lingua catalana provano a percorrere questa via.
Gran finale alle 23 con La poesia della scienza, in cui ospiti davvero straordinari come i Marlene Kuntz sonorizzano Jean Painlevé. Cristiano Godano alla chitarra, Luca Bergia alla batteria e Riccardo Tesio alle chitarre e al basso suoneranno sopra le immagini tratte da Science is fiction del British Film Institute, con la scelta e il montaggio dei filmati a opera di Stefano Boni e Grazia Paganelli. Jean Painlevé fu un pioniere e sperimentatore del documentario scientifico, autore di oltre duecento film realizzati tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento.
I cinenauti sono stati tanti e hanno viaggiato insieme a tanti ospiti tra attori, registi, scrittori e musicisti. A loro la Società Umanitaria di Alghero ha proposto per la prima volta in Sardegna degli itinerari cineturistici. Domani si parte alle 18 dallo Scalo Tarantiello a bordo del Trottolo. Sul bus panoramico si godrà di una dimensione di sogno cinematografico e si raggiungeranno alcune tra le più belle località del litorale, da Porto Conte a Capo Caccia, che negli anni d’oro del cinema ad Alghero hanno ospitato grandi produzioni internazionali.