Piacerebbe a tutti poter sposare questa tesi e affermare che si, effettivamente, gli arrivi, le presenze, ma soprattutto i fatturati siano in crescita: avremmo tutti più di un motivo per essere soddisfatti.
Non abbiamo ancora a disposizione dati definitivi, ammesso che possano essere attendibili, ma la realtà, ahimè, sembra essere decisamente diversa: la percezione è che Alghero stia registrando un netto calo negli arrivi e nelle presenze turistiche. Non abbiamo i dati degli arrivi nei porti sardi, ma quelli nei tre aeroporti isolani segnano nel primo semestre 2018 una crescita dei passeggeri del 5,6 % a Cagliari, del ben 12,7 % ad Olbia e di un misero 1,6% ad Alghero. Serve però ricordare che rispetto al 2015 lo scalo algherese ha un saldo negativo e deve ancora recuperare importanti volumi di traffico persi a seguito della massiccia emorragia di passeggeri conseguenti ai tagli dei voli Ryanair, nel frattempo trasferitisi a Cagliari.
Ma al di là dei freddi numeri, nel nord ovest della Sardegna si respira l’aria di un incombente declino economico che colpendo il turismo, da annoverare tra i settori strategici e trainante di altri comparti fa intravedere scenari poco rassicuranti.
Oltre alle dinamiche del mercato turistico globale che vedono ritornare in campo i paesi del Nord Africa, da sempre nostri concorrenti, anche nuove destinazioni si stanno affermando nel mercato europeo e mediterraneo e la concorrenza si fa sempre più agguerrita.
“La politica non è ancora riuscita a definire e mettere a regime un modello di “governo ” del turismo virtuoso, capace di rilanciare il nostro territorio e più in generale la destinazione Sardegna e renderla appetibile e competitiva per tutto l’anno. Dai trasporti agli altri servizi il lavoro da fare è tanto e senza la necessaria concretezza e la più ampia condivisione tra i vari attori coinvolti, pubblici e privati, l’obiettivo rimane relegato nella dimensione dell’utopia” dichiara Marco Di Gangi presidente di Azione Alghero.
“In Sardegna è presente quasi esclusivamente un’ offerta turistica indifferenziata – quasi esclusivamente balneare – e perciò relegata ai soli mesi estivi – contrariamente ad altre destinazioni che si caratterizzano per l’offerta di prodotti turistici destinati a mercati specializzati in grado di soddisfare specifici target nel corso di buona parte dell’anno, e tale situazione da noi determina come conseguenza prezzi più bassi e minore remunerazione degli operatori e una concentrazione stagionale dell’offerta, sottolinea Patricia Petretto, del direttivo di Azione Alghero.”
” La destagionalizzazione non significa vendere il prodotto balneare in inverno ma assemblare nuovi prodotti turistici (outdoor, gastronomia, natura archeologia, ecc., ecc.) . Sostiene Maurizio Papa, sempre del direttivo di Azione Alghero. Si tratta di un lavoro mai svolto in Riviera del Corallo che non può più essere rinviato. La nostra destinazione ha necessità, oltre che di una credibile governance del comparto, di investimenti mirati alla costruzione delle alternative al turismo balneare.”
Per poter lavorare più di 4 mesi all’anno occorrono investimenti infrastrutturali, lungimiranza e la progettazione strategica del territorio – è un lavoro tecnico e non amministrativo. Significa che Alghero, oltre a consolidare i mercati nei quali è già presente, si deve impegnare a cercare nuovi mercati e sviluppare prodotti turistici in base alle nuove esigenze dei turisti. Senza questo lavoro il suo cammino diventa sempre più faticoso e sempre meno remunerativo, conclude Papa.”
Alghero ha già perso diverse opportunità, non ha saputo fare tesoro della presenza della Ryanair. La compagnia irlandese ha portato per lunghi anni i turisti nel Nord-ovest della Sardegna, dove un offerta vera invernale non esisteva e non venne sviluppata nonostante gli arrivi. Se una compagnia aerea o un tour operator trova interessante una località ancora non coperta allora è suo interesse investire in essa. Se non c’e offerta e non c’e domanda la compagnia se ne va. Ora abbiamo nuovi mercati, collegamenti con l’Est -Europa per i quali fino ad oggi non è stato sviluppato alcun servizio o promozione. Fino a quando ci possiamo permettere di aspettare? Fin quando anche l’ennesima compagnia abbandonerà lo scalo algherese? La destinazione è costituita da una collettività, da un insieme di valori e di servizi, attualmente troppo frammentata, non collegata con la visione della singola azienda. Se la destinazione non cresce non potranno crescere neanche le sue attività, conclude Patricia Petretto.”
” Per raggiungere tale obbiettivo oltre ad una Amministrazione attenta e dinamica anche gli imprenditori devono rendersi protagonisti e non subire gli eventi o le decisioni altrui, sottolinea Azione Alghero con Marco Di Gangi che conclude con un impegno: ” in continuità con il lavoro sviluppato negli scorsi mesi attiveremo una serie di iniziative per confrontarci con gli attori principali del comparto e definire precise strategie.”