RossoMori: Nonostante i titoli di alcune testate giornalistiche locali dei giorni scorsi ci duole dover correggere questa amministrazione e i toni trionfanti di qualche partito di maggioranza, e dover confermare che è proprio cosi: il Consiglio del Comune di Alghero non ha approvato il PAI.
Per chiarezza e per non illudere la cittadinanza su un PUC annunciato come sempre più prossimo, è meglio ribadire che nei giorni scorsi solo il Pai della zona di Bonifica dell’agro algherese è stato oggetto di una terza presa d’atto, (la prima del 21 dicembre 2017, la seconda del 12 marzo 2018).
Lo studio commissionato da questa amministrazione, ha impegnato per la terza volta, il 13 agosto, la maggioranza nel Consiglio comunale. Consiglio reso necessario dalle importanti richieste di correzione e chiarimenti tecnici dell’Autorità di Bacino, l’ente responsabile della sua approvazione. Quindi è corretto affermare che ad oggi ne Alghero e ne l’area di Bonifica ha un PAI approvato, e che per poterlo annunciare, dovremmo tutti aspettare che l’ente competente, l’Autorità di Bacino appunto, si pronunci a riguardo.
Ma tra i protagonisti di questo triste film, non vi è solo l’amministrazione comunale, la sua maggioranza e il PD locale, ma vi è anche il Comitato Zonale Nurra e tutti quei cittadini ed agricoltori dell’agro che a loro discapito si sono visti calare dall’alto uno studio che per molti aspetti lascia a dir poco perplessi.
Alcuni punti abbastanza gravi sono già stati identificati dall’Autorità di Bacino che ha chiesto opportuni chiarimenti ma altri, per alcuni versi ancora più importanti, sono stati elencati dallo studio di dettaglio che la popolazione locale ha dovuto commissionare a sue spese e che sono stati portati a conoscenza durante due assemblee pubbliche e attraverso Pec a tutte le forze politiche del territorio.
La popolazione locale e i soggetti economici operanti nel territorio tramite il Comitato Zonale Nurra hanno semplicemente richiesto antecedentemente al consiglio del 13 agosto, 60 giorni di tempo. Questo il tempo necessario ai loro tecnici per poter ultimare lo studio di dettaglio, per farne dono alla amministrazione, per poter confrontare i risultati ottenuti, per ridefinire, per modificare e correggere dove fosse necessario.
Un regalo che non può e non dovrebbe essere rifiutato da parte di questa amministrazione, che dovrebbe invece accogliere questo studio elaborato da tecnici, geologi e ingegneri idraulici, pagato dalle aziende e dagli abitanti della zona della Bonifica interessata dallo studio di dettaglio, che non può essere ignorato e dal cui confronto non può che emergere un piano più consono e adatto alle reali caratteristiche del territorio.
Mancano poco più di 6 mesi alla fine di questa consigliatura, ed è ovvio a tutti che il PUC non vedrà l’aula. Perché rifiutare questo dono e non ascoltare le giuste istanze di questi cittadini? Quale è l’obiettivo vero di questa operazione?
Un film che nel suo finale dal punto di vista politico è ad un bivio cruciale: Oscar o Darwin award?