“Non è più tempo di propaganda e tradimenti agli operatori della sicurezza. Urge un cambio di passo”
“Leggiamo con stupore e viva preoccupazione le notizie di stampa a proposito della mancata firma del Ministro Tria al decreto per l’assunzione di 8.000 unità nelle Forze dell’ordine, con il conseguente blocco al piano pluriennale che, sia pur non sufficiente a risanare buchi di organico che arrivano a sfiorare le 45.000 unità, almeno avrebbero garantito di immettere nuova linfa vitale in un Comparto curvo sotto il peso di responsabilità e carichi di lavoro enormi”.
L’Fsp Polizia di Stato, Federazione Sindacale di Polizia, insorge così per bocca del suo Segretario Generale, Valter Mazzetti, alle notizie riportate oggi sulla stampa a proposto del fatto che il Ministro Tria non ha controfirmato il decreto che prevede l’assunzione di 8.000 operatori fra le Forze dell’ordine, per attuare il quale mancherebbero le risorse economiche necessarie.
“A pochi giorni dall’esultanza mediatica per la firma del medesimo decreto da parte del ministro Giulia Bongiorno – aggiunge Mazzetti – giunge, purtroppo, il consueto segnale di una incoerenza a cui il passato ci ha tristemente abituati. Ma ora non è più tempo di propaganda né di tradimenti verso gli operatori di un settore che può contare su personale sempre meno numeroso e sempre più anziano, e che oltre tutto si avvia ad una stagione in cui sarà sempre più consistente l’emorragia che indebolirà ulteriormente l’organico di Polizia.
Non si può continuare furbescamente ad alimentare una confusione politica che non porta ad alcun serio cambiamento, sulle spalle di servitori dello Stato a cui si chiedono sempre maggiori sacrifici.
La sicurezza ha un costo, ma si deve avere il coraggio di fare scelte che rispettino le priorità fissate nell’interesse dei cittadini, e conseguentemente di operare in maniera seria e concreta per attuarle. Lesinare sulle risorse da destinare a un comparto vitale e indispensabile per la vita democratica del Paese, per il benessere della gente, per la tutela delle stesse Istituzioni e per la crescita collettiva è un’inaccettabile segnale di noncuranza e disinteresse nei confronti di un diritto, quello alla sicurezza, che non tollera compressioni di sorta. E la sicurezza senza uomini e senza mezzi non si può garantire”.
“Urge un cambio di passo – conclude il leader dell’Fsp -, è assolutamente necessario tramutare in realtà un serio piano di assunzioni che possa scongiurare la chiusura di centinaia di presidi di polizia sul territorio, e dare doverosamente quella boccata d’ossigeno che i poliziotti aspettano, per consentire loro di sopportare gli oneri di un lavoro che continuano a portare avanti a costo di sacrifici personali non più sostenibili”.