Affresco di una Sardegna magica e senza tempo con “Canne al vento – paesaggi sonori” – (nuova produzione de Il Crogiuolo per il X NurArcheoFestival, con ideazione e regia di Rita Atzeri) con la voce recitante di Caterina Murino e il coro formato dalla stessa Rita Atzeri, Alessandra Leo, Manuela Ragusa e Gisella Vacca: lo spettacolo, che ha chiuso in bellezza il XXXVI Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC prosegue la tournée nell’Isola tra suggestivi scenari – ancora sotto le insegne del CeDAC.
Affresco di una Sardegna magica e senza tempo con la pièce liberamente ispirata ad uno dei capolavori della scrittrice Premio Nobel, e impreziosita dalla colonna sonora originale di Francesco Medda / Arrogalla: alle vicende della famiglia Pintor s’intrecciano in una sorta di contrappunto, testi contemporanei e spunti di riflessione su temi cruciali – dal rispetto dell’ambiente all’emigrazione – nel difficile passaggio tra una civiltà arcaica e la modernità.Dopo il successo della prima nazionale – giovedì 9 agosto alle 20 a Nora – la tournée continua STASERA (sabato 11 agosto) alle 21.30 nel Vecchio Borgo di Osini (per un evento firmato CeDAC con Sardegna Concerti e Jazz in Sardegna insieme a Rocce Rosse & Blues) e DOMANI (domenica 12 agosto) alle 21 al Cine Teatro Ticca di Cala Gonone a Dorgali (a cura di CeDAC in collaborazione con Mousikè).
Infine “Canne al vento” sbarcherà lunedì 13 agosto alle 22 al Menhir Museum di Laconi per la X edizione del NurArcheoFestival.
Focus sulle vicissitudini della famiglia Pintor in una narrazione costruita per variazioni di tempo, tra pensieri, desideri e timori e illuminanti flashback, affidata alla voce di Caterina Murino, che ripercorre i momenti salienti del romanzo, da un ritratto dei personaggi: don Zame, severo e autoritario, che soffoca ogni desiderio e ansia di vita delle quattro figlie (Ruth, Ester, Noemi e Lia) finché una di esse fuggirà da casa per andare incontro al mondo.
Un disonore per il vecchio e l’intera stirpe, cui segue la misteriosa morte dell’uomo. E intanto Lia invia sue notizie alle sorelle Ruth, Ester e Noemi, che insieme alla madre proseguono la loro vita consueta, in sempre maggiori ristrettezze, le informa del matrimonio e della nascita del figlio. Il nipote, ormai orfano, comparirà a casa delle zie, provocando in loro reazioni contrastanti e contraddittorie, tra il fastidio e il timore, infine l’affetto.
La presenza del bel giovanotto muta gli equilibri e altera l’atmosfera e seppure egli si rivelerà ben presto una delusione sotto molti aspetti, non mancherà di risvegliare le ormai mature signorine dal torpore e dalla rassegnazione e il suo dono, greve d’amarezza, sarà proprio l’aprirsi, per una almeno, a una visione di futuro. Un ragazzo dissoluto che saprà però mettere almeno un po’ la testa a posto, non prima d’aver prosciugato il patrimonio di famiglia.
Quasi a segnare l’inizio di una nuova era, la morte del servo Efix, eredità del passato, fedele fino all’ultimo ai “padroni” che fa da controcanto ai festeggiamenti per le nozze di Noemi con un ricco cugino. L’inesorabile scorrere del tempo consuma le esistenze, tra imprevisti e piccole e grandi tragedie, nuovi e antichi dolori che segnano il destino e mostrano l’umana fragilità, come ricorda con una folgorante similitudine lo stesso Efix: «Siamo proprio come le canne al vento… Siamo canne, e la sorte è il vento.»
Tra cronaca, letteratura e poesia il coro di attrici e cantanti pone l’accento su questioni scottanti –per la Sardegna di oggi e di ieri – dalla povertà all’emigrazione, dal rapporto fra uomo e natura alla capacità di attrarre un turismo attento ad arte e cultura oltre il consueto paradigma delle spiagge meravigliose e del folklore. La colonna sonora di Francesco Medda / Arrogalla fa riecheggiare l’eco del vento e ricrea come altrettante “stanze” che rispecchiano il carattere e il sentire dei protagonisti, cosi ben tratteggiati dall’autrice, e le varie situazioni e “temperature” emotive.
Si chiude il sipario sul XXXVI Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Pula, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiBAC e il contributo della Fondazione di Sardegna proseguirà fino al 29 luglio – e poi il 9 agosto – al Teatro Romano di Nora e all’Ex Municipio di Pula fra spettacoli, concerti e incursioni nel centro storico oltre ai laboratori per i più piccoli (e alla chill out zone di un Garden Circus in riva al mare).
Dopo l’inaugurazione con “Le Relazioni Pericolose – tra matematica e letteratura” di e con Piergiorgio Odifreddi e Irene Ivaldi (venerdì 13 luglio alle 20) e il debutto di “Terra” di Valeria Moretti (sabato 14 luglio alle 20) al Teatro Romano di Nora con Pamela Villoresi sulle note del pianoforte Danilo Rea tra mito e filosofia, (domenica 15 luglio) alle 20 la kermesse ha dato spazio alla danza con “Atlantide” di Mvula Sungani, nell’interpretazione dell’étoile Emanuela Bianchini e dei solisti della Mvula Sungani Physical Dance con le musiche di Mauro Palmas.
Omaggio ai maestri con “Egon – Site Specific”, opera multimediale del danzatore e coreografo Leonardo Diana (per VersiliaDanza) ispirata a Egon Schiele e Gustav Klimt (martedì 17 luglio alle 21.30) all’Ex Municipio di Pula mentre proprio nello storico edificio di via Nora si è svolto “Circo Picasso” – il laboratorio per i giovanissimi a cura del costumista e scenografo Marco Nateri – che si è concluso sabato 21 luglio alle 18.30 con uno spettacolare esito scenico ispirato all’arte del grande maestro spagnolo.
Alessandro Preziosi ha debuttato (mercoledì 18 luglio alle 20) al Teatro Romano di Nora con “Otello: dalla parte di Cassio”, inedita versione della tragedia del Moro di Venezia attraverso lo sguardo di uno dei personaggi chiave, testimone e involontario strumento del male in un dramma della gelosia di triste attualità. Surreale e coinvolgente all’Ex Municipio di Pula (giovedì 19 luglio alle 21.30) “Urlando Furiosa – un poema etico” con l’attrice e comica Rita Pelusio sulle (dis)avventure di una moderna paladina tra ironia e poesia.
La “Notte dei Poeti” ha ospitato poi un intenso weekend tra poesia e musica al Teatro Romano di Nora: dopo il successo (venerdì 20 luglio alle 20) di “Làntias”, il concerto-spettacolo della cantante Elena Ledda, straordinaria voce dell’Isola, sulla falsariga dell’omonimo album (S’ArdMusic) tra storie d’amore e di guerra sulle rive del Mediterraneo, un pericoloso viaggio nei labirinti della mente e del cuore (sabato 21 luglio alle 20) a Nora con l’anteprima nazionale di “Shakespeare’s Breakdowns” dello scrittore Vitaliano Trevisan, in scena con il contrabbassista Daniele Roccato, sui “crolli” di personaggi come Riccardo III e Macbeth.
Una (auto)biografia che diventa diario del Novecento per “Memoria di ragazza” di Annie Ernaux con Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu – in cartellone (domenica 22 luglio alle 20) nell’antico teatro di pietra – tra le inquietudini e i dolori segreti di una giovane donna e la folgorazione della scrittura. E ancora un excursus tra storia e archeologia – il 24 e 25 luglio alle 19 (e non alle 20 come precedentemente annunciato) – alla scoperta delle “Tracce nella città sommersa” di e con Rossella Dassu.
Nel centro storico di Pula – (giovedì 26 luglio alle 20.15) in piazza di Chiesa – le incursioni di danza urbana di Anticorpi XL con “Glitch Project” di e con Francesco Capuano e Nicola Picardi tra stress e utopia, preludio alle “Lettres Sonores” scritte e interpretate al pianoforte da Irma Toudjian e impreziosite dalle immagini della fotografa Daniela Zedda (dall’omonimo libro di Valery Afanassiev) (sempre giovedì 26 luglio ma alle 21.30) all’Ex Municipio di Pula – per un ideale dialogo tra musica e arti visive.
Tra gli appuntamenti da non perdere del XXXVI Festival “La Notte dei Poeti” – la prima nazionale (venerdì 27 luglio alle 20) di “Proprietà e Atto” (Title and Deed) di Will Eno con il poliedrico Francesco Mandelli – per un’acuta indagine sulla vita come stato di esilio permanente. Infine tra mito e contemporaneità “La storia di Antigone” nella versione di Ali Smith (sabato 28 luglio alle 20) incantevole favola in musica con Anita Caprioli e Didie Caria, mentre ne “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt, Daniele Pecci ha indagato (domenica 29 luglio alle 20) il senso dell’enigma.
Il festival La Notte dei Poeti si è infine arricchito di un nuovo, interessante appuntamento lo scorso giovedì 9 agosto alle 20 con il debutto in prima nazionale al Teatro Romano di Nora di “Canne al vento – paesaggi sonori” – dal romanzo di Grazia Deledda (un progetto originale de Il Crogiuolo, nato in occasione della X edizione del NurArcheoFestival, con drammaturgia e regia di Rita Atzeri) – con Caterina Murino e la musiche di Francesco Medda/ Arrogalla.
Tra nouveau cirque e acroyoga nel Garden Circus a cura di Virginia Viviano (che ha ospitato anche fino a mezzanotte musica e performances del dopofestival) oltre all’atelier per piccoli artisti con il “Circo Picasso” di Marco Nateri. Tra le novità di quest’edizione, i Nottambuli, spettatori appassionati e curiosi con le loro cronache sui social network e su Radio Brada, per raccontare da un punto di vista personale e “privilegiato” le atmosfere nonché gli spettacoli e i concerti del Festival.
Il XXXVI Festival La Notte dei Poeti è organizzato dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno del MiBAC / Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e del Comune di Pula – con il contributo della Fondazione di Sardegna e il prezioso apporto di Sardinia Ferries, che ospita gli artisti in viaggio per l’Isola (e ritorno) sulle sue navi. Info: www.lanottedeipoeti.it
CONTATTI: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – [email protected]
INFO & PREZZI
Canne al Vento – al Vecchio Borgo di Osini
Biglietto unico: 12.50 euro
prevendite
Cagliari: Box Office – viale Regina Margherita 43 – tel. 070 657428 – www.boxofficesardegna.it
Canne al Vento al Cine Teatro Ticca di Cala Gonone a Dorgali (in collaborazione con Mousikè)
biglietti: intero 18 euro
ridotto 15 euro (over 70 / under 12)
info e prenotazioni: Mousikè – cell 392 7648014
prevendite: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-caterina-murino-canne-al-vento-48402896366
Canne al Vento – NurArcheoFestival – info: https://www.facebook.com/nurarcheofestival/
Il crogiuolo
Canne al vento
paesaggi sonori
liberamente ispirato a “Canne al vento” di Grazia Deledda
con Caterina Murino
coro: Rita Atzeri, Alessandra Leo, Manuela Ragusa, Gisella Vacca
musiche originali Francesco Medda – Arrogalla
ideazione e regia Rita Atzeri
produzione Il Crogiuolo – spettacolo nato per la X edizione del NurArcheoFestival (2018)
“Canne al vento” è forse il romanzo più famoso della scrittrice nuorese Grazia Deledda – Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
Il romanzo narra le vicende della famiglia Pintor: padre, madre e le quattro figlie (Ruth, Ester, Noemi e Lia) che abitano in un villaggio sardo, chiamato Galte, poco distante dalla foce del Cedrino, sulla costa tirrenica della Sardegna. Si tratta di una famiglia di origine nobile che vive la propria vita senza particolari scossoni. Le donne si dedicano ai lavori domestici e sono costrette a sottostare alla volontà di un padre prepotente che si preoccupa solo di mantenere il prestigio e la reputazione della sua famiglia agli occhi della comunità isolana.
Solo Lia si ribella a questa condizione di mestizia malinconica nella quale sfuma perfino l’orgoglio, trasgredendo le regole imposte dal padre Don Zame, che è descritto come un uomo cupo e violento, paragonato al diavolo. Lia decide quindi di fuggire dalla Sardegna e approda a Civitavecchia. Don Zame impazzisce per il disonore e tenta invano di inseguire Lia.
La fragilità umana, l’amore, l’onore, la povertà, l’amara consapevolezza di un destino già segnato sono alcuni tra i temi che emergono dalla lettura del testo. Gli uomini e le donne sono visti come esseri fragili, piegati come canne al vento: sopra di noi esiste una forza soprannaturale (la sorte) che non possiamo in alcun modo contrastare e combattere.
Sullo sfondo troviamo il paesaggio sardo, visto come un mondo senza tempo e pervaso da una sorta di mistero. La scrittrice descrive l’amata Sardegna, soffermandosi da una parte sulla staticità delle antiche usanze di paese e dall’altra rilevandone il rapido sviluppo industriale e tecnologico. Nel romanzo Grazia Deledda si diletta a scrivere sia in lingua italiana che in lingua sarda, utilizzando molto spesso termini dialettali.
“Canne al vento – paesaggi sonori” è pensato in forma di oratorio per voce recitante e coro.
Alla voce narrante di Caterina Murino sono affidati gli estratti del romanzo della Deledda, un fermo immagine su una Sardegna di un passato ormai remoto, che giunge a noi, oggi, grazie a quei luoghi che si è riusciti a preservare e mantenere incontaminati. Una Sardegna arcaica, che arriva al contemporaneo, anche sotto forma dello stereotipo del sardo e dell’espressione della Sardità, dal porceddu all’ospitalità ad ogni costo.
Al coro è affidato il compito di raccontare la mutazione paesaggistica e antropologica, che dalla Sardegna dei primi del Novecento ci conduce al presente, attraverso una storia di mancati riconoscimenti e falsi miti, passando attraverso il fallimento di due piani di rinascita, la fede nel nuovo di Petrolio, l’impianto dell’industria bellica (basi militari, RWM di Domusnovas), i problemi dell’occupazione, il sogno del turismo risolutore, l’emigrazione dei nostri nonni e l’accoglienza dei migranti oggi.
A Francesco Medda il compito di creare una partitura sonora che riporti al tempo presente l’arcaico della Sardegna immortalata dalla Deledda, per affiancarla, fonderla, con le sonorità dell’oggi.