“Non possiamo che accogliere con soddisfazione i dati sulle produzioni di latte ovicaprino diffusi dall’assessorato regionale all’Agricoltura e Agris, arrivati in seguito alla presentazione delle fatture da parte dei pastori per poter beneficiare dell’indennizzo di 13 euro a capo – commenta Coldiretti Sardegna -. Iniziativa fortemente voluta e suggerita da Coldiretti Sardegna che deve rappresentare il punto di partenza per una strutturazione di questo sistema di trasparenza”.
“Per anni – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – abbiamo predicato in solitaria per la richiesta di trasparenza e dei dati come presupposto per poter programmare seriamente e liberare il settore dall’opacità e dalle speculazioni di pochi e dalle oscillazioni di prezzo che puntualmente (quando crolla) vengono fatte ricadere solo dei pastori, accusati anche di essere i responsabili della crisi.
E recentissima (2016) l’accusa di sovrapproduzione di latte, smentita a posteriori dai dati, quando però il disastro era servito ed i pastori avevano pagato i 150milioni di euro del crollo del prezzo del pecorino, ricevendo 50 centesimi al litro di latte prodotto per le incapacità invece di chi ha prodotto troppo Pecorino romano congestionando il mercato e allo stesso tempo allarmando il mercato con l’accusa vuota della troppa produzione di latte e la minaccia della chiusura dei caseifici. Oggi, e questo ci gratifica e fa ben sperare, troviamo l’appoggio anche dell’assessore all’Agricoltura che parla di ‘speculazioni e chiacchiericci dove a pagarne sempre le conseguenze sono stati i pastori con saliscendi del prezzo del latte intollerabili'”.
“L’essere riusciti ad avere i dati di produzione degli ultimi due anni non deve rimanere un episodio isolato – avverte il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ma deve divenire la prassi, come del resto dice l’assessore all’Agricoltura quando afferma che ‘dobbiamo fare in modo che i dati siano aggiornati anno dopo anno…’ perché ‘con i numeri in mano possiamo finalmente costruire le migliori condizioni che diano stabilità a un comparto così importante per le economie e la storia della nostra terra’.
Un risultato che pretendiamo già dalla nuova stagione alle porte. Noi grazie all’accordo con Biraghi abbiamo dato l’esempio di cosa significhi avere un accordo di filiera trasparente con un equo riconoscimento a tutti gli attori, garantendo stabilità e continuità nel prezzo. E siamo riusciti a farlo in annate difficili. Speriamo che si segua questa strada e si programmi seriamente tutti insieme senza esclusioni o ricerca di capri espiatori chiamati sempre e comunque a pagare le incapacità degli altri”.