Approvata con 39 voti favorevoli 8 astenuti e 2 contrari dal Consiglio Regionale della Sardegna la legge “azioni regionali a sostegno delle cooperative di comunità” che unifica tre proposte di legge, la n° 437 presentata dal Consigliere Regionale Antonio Solinas, la n° 469 dal Consigliere Regionale Gaetano Ledda e la n° 497 dal Consigliere Regionale Mario Tendas.
Il Consigliere Regionale del Partito Democratico Mario Tendas relatore della Legge dichiara “le cooperative di comunità sono un modello di innovazione sociale attraverso il quale i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, creano sinergia e coesione in una comunità, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni e rispondendo così ad esigenze plurime di mutualità, valorizzando la centralità del capitale umano, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo ed il rafforzamento delle comunità locali, le attività economiche, i beni comuni le tradizioni culturali”.
La Cooperativa di Comunità può porre in essere tutte le attività che rispondono ai bisogni che la comunità reputa prioritari, e in particolare quelli che la mano pubblica ovvero l’iniziativa privata non riescono a garantire.
Il consigliere Tendas evidenzia che “in risposta alle principali necessità ed istanze provenienti dal territorio questo strumento di cooperazione può assumere la veste di cooperative di produzione e lavoro, di utenza, di supporto, sociali o miste. I relativi soci sono quelli previsti dalla normativa in materia di cooperazione nelle categorie di soci lavoratori, soci utenti, soci finanziatori, che a vario titolo operano con e nella comunità di riferimento. Molteplici le possibilità di intervento ad opera della Regione al fine di sostenere il processo di sviluppo di tali cooperative, come finanziamenti agevolati, contributi in conto capitale e incentivi per la creazione di nuova occupazione”.
“In virtù dello scambio mutualistico realizzato – aggiunge Tendas – possono assumere la qualifica di socio delle cooperative di comunità le persone fisiche, le persone giuridiche, le associazioni e fondazioni senza scopo di lucro che abbiano la residenza e la sede legale nella comunità di riferimento della cooperativa, gli enti locali sul cui territorio opera la cooperativa di comunità, nonché altri enti pubblici. La Regione disciplina le modalità di raccordo delle attività delle cooperative di comunità con quelle delle pubbliche amministrazioni e favorisce, d’intesa con gli enti locali, la partecipazione della cooperazione di comunità all’esercizio della funzione pubblica mediante la promozione delle capacità progettuali e imprenditoriali e il sostegno e il coinvolgimento delle cooperative di comunità nel sistema di produzione di beni e servizi. Riconosce inoltre nella cooperazione di comunità – spiega infine il consigliere regionale – un soggetto privilegiato per l’attuazione di politiche attive del lavoro finalizzate alla creazione di nuova occupazione, individua i criteri e le modalità di affidamento, di convenzionamento e di conferimento alle cooperative di comunità di lavori o servizi e mette a disposizione edifici o aree non utilizzate dalle amministrazioni pubbliche per il raggiungimento degli scopi sociali”.
Il Consigliere Tendas ha rilevato che “a livello nazionale manca uno specifico quadro normativo, tant’è – ha spiegato – che altre Regioni si sono mosse con leggi proprie, anche in Sardegna questa legge può rappresentare un volano importantissimo per lo sviluppo dell’economia territoriale attraverso la valorizzazione di risorse locali”.