Appuntamenti a Mores (alle 11) con Pasquale Mirra, Gabrio Baldacci e Vincenzo Saetta), a Olbia (ore 18) con i contrabbassi di Matteo Bortone e Marco Bardoscia, e all’area archeologica di Cheremule con la Fanfaraï Big Band (ore21.30) per la quarta giornata del festival Time in Jazz.
Due diverse produzioni originali nel palinsesto della quarta giornata di Time in Jazz, il festival in pieno svolgimento (da mercoledì 8 fino a giovedì prossimo, 16 agosto) tra Berchidda, il paese natale del direttore artistico Paolo Fresu, e altri sedici centri del nord Sardegna. La prima, alle 11 nella chiesa di San Giovanni Battista nelle campagne di Mores, vede in azione il vibrafonista Pasquale Mirra e il chitarrista Gabrio Baldacci (già impegnati due giorni prima nei ranghi del quartetto di Gabriele Evangelista nel sito archeologico Sa Mandra Manna nei pressi di Tula), stavolta in compagnia del sassofonista Vincenzo Saetta.
La seconda produzione del giorno è invece a Olbia, alle 18 nella Chiesa di San Paolo, ed è tutta nel segno di un dialogo tra contrabbassi: quelli di Matteo Bortone (protagonista il giorno prima col suo trio ClarOscuro a Bortigiadas), e di Marco Bardoscia, (reduce a sua volta dal concerto col progetto “Lumină” al Museo del Vino di Berchidda); nel curriculum di quest’ultimo tre album a suo nome, una quarantina come sideman, progetti importanti come il B.A.M. con il quartetto d’archi Alborada e Rita Marcotulli, oltre a collaborazioni di rilievo jazzisti come Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Perico Sambeat e Bojan Z, tra gli altri. Un nuovo concerto della serie “Mediterranea”, il progetto che coinvolge musicisti under 35.
Fra i due concerti, alle 15 a Berchidda, nello spazio davanti alla Biblioteca Comunale, appuntamento giornaliero con il progetto “Periferie Urbane” organizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa ” Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. I giovani musicisti under 35 del festival incontrano i migranti, la popolazione e il pubblico in un dialogo all’insegna dell’arricchimento culturale e, insieme, umano; di scena in questa occasione il batterista Emanuele Maniscalco (anche lui “in prestito” dall’organico di “Lumină“).
Chiusura di giornata alle 21.30 nella necropoli di Museddu, nei pressi di Cheremule, tappa ormai abituale del festival, che farà da suggestiva cornice alla prima uscita in terraferma (dopo il “concerto navale” del giorno prima a bordo del traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries da Livorno ai Golfo Aranci) della Fanfaraï Big Band.
Con due album all’attivo e un terzo in lavorazione, questo gruppo tesse i legami tra culture e continenti differenti, fra tradizione e contemporaneità. Dalla strada al palco, la formazione è maturata grazie alla sua ricerca di un suono potente e al suo lavoro scenico, preservando tuttavia una forte capacità di unire e coinvolgere il pubblico. Rivisitando i patrimoni musicali arabo-andaluso, gnawa, berbero o chaâbi, Fanfaraï fa dialogare gli strumenti tradizionali di diverse provenienze – darbouka, guellal, karkabou, oud e guembri magrebini, congas cubane – con una solida sezione di ottoni, basso, e batteria.
- Anticipazioni per domenica 12 agosto
Sarà l’ensemble Seacup a inaugurare la giornata di domenica 12 a San Teodoro (alle 11 nella chiesa di San Teodoro): un organico composto da un quartetto d’archi – Ilaria Lanzoni al violino, Clara Garcia Barrientos alla viola, Naomi Berrill al violoncello e alla voce, e ancora Gabriele Evangelista al contrabbasso – arricchito dalla presenza creativa di batteria, elettronica e voce di Stefano Tamborrino, principale artefice dell’opera di composizione, e dalle ance (sassofono e clarinetto) dell’americano Dan Kinzelman.
Si resta sul versante orientale del nord Sardegna per l’appuntamento pomeridiano: alle 18 il festival fa infatti tappa a San Pantaleo, frazione di Olbia, nella chiesa di San Pantaleo, per il concerto di TriApology, formazione sotto la cui insegna si riconoscono il sassofonista Vincenzo Saetta, il chitarrista Michele Penta e il batterista Ernesto Bolognini.
Tanti gli appuntamenti in programma a Berchidda. Nel primo pomeriggio, alle 15, nuovo incontro della serie “Periferie Urbane”, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”: domenica spetterà al chitarrista Francesco Diodati condividere la propria professionalità, creatività ed esperienza con la voce dei migranti, della popolazione locale, e del pubblico del festival.
Sempre alle 15, negli spazi della Casara, edificio di recente restaurato e trasformato nella sede dell’Associazione Time in Jazz, apre i battenti la mostra CasArte – Casa d’Arte Time in Jazz, un’esposizione della collezione permanente di opere degli artisti sardi e internazionali frutto delle donazioni raccolte dall’associazione Time in Jazz nei suoi trent’anni di festival. La mostra sarà visitabile fino al 16 agosto dalle 15 alle 21.
Si inaugura invece alle 17.30, al Cinema Santa Croce, la rassegna di film e documentari di Time in Jazz curata da Gianfranco Cabiddu, che fino a mercoledì 15 propone tutti i pomeriggi al Cinema Santa Croce, un suo percorso personale del regista sardo attraverso i film e documentari girati con materiali d’archivio del festival: primo titolo in visione, domenica 12, “Passaggi di Tempo – Il Viaggio di Sonos ‘e Memoria”, del 2006. Si prosegue lunedì 13 con “TIJ E2” (di Gianfranco Cabiddu e Ferdinando Vicentini Orgnani) sui primi vent’anni del festival, martedì 14 con “Faber in Sardegna”, il documentario firmato ancora da Cabiddu, che racconta il rapporto tra il cantautore genovese, l’isola e l’Agnata, la località nei pressi di Tempio Pausania che elesse a suo buen retiro; ultimo titolo in programma, il pomeriggio di ferragosto, “L’innesto – Padre e Figlio”, dove Paolo Fresu dialoga con suo papà Lillino, contadino e poeta, in sardo, unica lingua possibile per loro. Un ritratto poetico e un ricordo di Lillino Fresu, primo e assiduo fan di TIJ.
Alle 19, al Bar Centrale, nuovo appuntamento con le presentazioni editoriali di Winebook: protagonista Severino Salvemini con il suo libro “Le liste degli altri. La musica amata da 139 italiani” (Le Polene, 2018), in cui indaga sulle passioni musicali di oltre un centinaio di personaggi famosi, che raccontano i brani musicali che hanno accompagnato (e segnato) la loro vita.
Dopo la prima parata musicale della Fanfaraï Big Band per le vie del paese (ore 19.45), si accendono finalmente i riflettori sul palco centrale di Time in Jazz allestito, come sempre, in piazza del Popolo. Alle 21.30, il concerto inaugurale segna un collegamento ideale con la passata edizione del festival: è infatti Enrico Rava l’atteso protagonista del concerto già in programma l’anno scorso ma che il trombettista dovette cancellare poco prima per un imprevisto impedimento di salute. Autentica icona del jazz italiano, Enrico Rava (classe 1939) si presenta a Berchidda alla testa del gruppo Tribe, che riunisce alcuni dei migliori talenti della scena jazzistica nazionale: il trombonista Gianluca Petrella, il pianista Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.
Terminato il suo impegno con Rava Tribe sul palco di piazza del Popolo, Gianluca Petrella presenta nello spazio adiacente il primo dei quattro appuntamenti dopo concerto che, sotto il titolo “Time is over”, accompagneranno le notti berchiddesi con progetti ricchi di groove e ritmiche africaneggianti ma anche hip-hop e scratch. Apre la serie il live set del batterista, compositore, dj e producer Andrea Benini con il vibrafonista Pasquale Mirra, l’uno creatore, l’altro elemento stabile del progetto Mop Mop.
- Biglietti e prevendite
Come di consueto, l’ingresso è a pagamento per i quattro concerti serali che si tengono in piazza del Popolo, gratuito invece per gli altri appuntamenti.
La platea di Piazza del Popolo si articola in due settori. Il biglietto intero per ciascuna serata nel primo settore costa 25 euro, il ridotto 22; nel secondo si pagano invece rispettivamente 20 e 17 euro. Le riduzioni sono riservate ai soci Time in Jazz, agli studenti, agli under 12 anni e agli over 65.
Novanta euro è invece il prezzo dell’abbonamento intero valido per tutte e quattro le serate, ottanta euro il ridotto. Posti riservati per i soci di Time in Jazz che hanno rinnovato la tessera entro il 5 maggio.
Biglietti e abbonamenti in prevendita online su circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati. Prevendita a Berchidda tutti i giorni a partire dalle 10 del mattino all’infopoint e botteghino aperto dalle 18 a partire da domenica 12.
Per informazioni: Vivaticket, tel. 892234; www.vivaticket.it. La segreteria di Time in Jazz risponde invece al numero telefonico 079703007 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Aggiornamenti e altre notizie sono disponibili sul sito www.timeinjazz.it e alla pagina www.facebook.com/timeinjazz.
Il trentunesimo Festival Time in Jazz è organizzato dall’associazione culturale Time in Jazz con il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri interessati, della Comunità Montana Monte Acuto, a cui si aggiunge il contributo della Fondazione di Sardegna e del Banco di Sardegna – BPER Gruppo, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries, e di Unipol Gruppo. A rendere possibile Time in Jazz anche il sostegno SIAE con il progetto Sillumina, e la collaborazione di Agenzia Regionale Forestas, Franco Cosimo Panini Editore, Rau Arte Dolciaria, distilleria Lucrezio R., Arborea, Tenute Aini Vini, Consorzio San Michele, Giogantinu, Geasar, Fox Sound Service, Imput Level, 108 Resolve e StandUp.
Time in Jazz è parte dei progetti LIFE GreenFEST, dell’Associazione I-Jazz, I luoghi del Jazz con Jazz Rail, Sardinia Jazz Network e dell’Associazione Il jazz italiano, Radio Monte Carlo e Musica Jazz sono i media partner ufficiali. A contribuire alla comunicazione di Time in Jazz 2018, anche la celebre Scuola Holden.