Nella giornata di ieri, 30 agosto, gli uomini della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Olbia hanno posto sotto sequestro una rete da posta fissa lunga circa 800 metri posizionata abusivamente all’interno della zona riservata alla balneazione in località Pittulongu.
Il lungo attrezzo da pesca, occupava lo specchio acqueo da terra sino a metà della baia ed è stato necessario intervenire sia via terra, con una pattuglia specializzata, che via mare con l’utilizzo del mezzo della Guardia Costiera B103.
La rete risultava, inoltre, provvista di maglie di dimensione ridotta rispetto alle prescrizioni in materia di pesca e il personale ha rinvenuto intrappolate nell’attrezzo, numerose specie ittiche sottomisura.
Grazie al lavoro dei militari, la rete è stata issata e il pescato sottomisura restituito al suo habitat naturale, contrastando l’impoverimento dello stock ittico, infine è stata trasportata presso gli Uffici della Capitaneria di Porto di Olbia per lo svolgimento di ulteriori indagini e gli adempimenti di legge.
L’attività, conclusasi con il sequestro della rete da pesca a carico di ignoti, si inquadra in una più ampia serie di ripetuti controlli ambientali e sulla filiera ittica, quotidianamente posti in essere dal personale della Capitaneria di Porto di Olbia, sotto il coordinamento del Direttore Marittimo, Capitano di Vascello Maurizio TROGU.
Il pescato rinvenuto nella rete è stato donato in beneficenza ad un istituto caritatevole di Olbia dopo che l’ASL ne aveva certificato la commestibilità e freschezza.
La rimozione, oltre a garantire l’osservanza delle norme in materia di attività di pesca, ha un’importante rilevanza sul piano della sicurezza della navigazione, l’attrezzo rappresentava un pericolo evidente per i naviganti, ma anche per le persone in spiaggia, scongiurando altresì un danno ambientale di proporzioni enormi per il deterioramento dell’ecosistema marino e impediva la naturale crescita delle specie ittiche sottomisura.