I concerti a Buenos Aires e Tucuman di Eliana Sanna e il gruppo Taifa.
Si sono svolti nelle città di Buenos Aires e Tucuman in collaborazione ai circoli degli emigrati sardi di quelle città, il concerto di Eliana Sanna, cantante sardo-argentina insieme ai tre componenti del gruppo musicale Taifa composto da Stefano Cirino Oggianu (strumenti di corda), Franco Mameli (strumenti di percussioni) ed Ettore Melis (strumenti di fiati), tutti e tre sardi, e il musicista invitato Tucumano Fernando Sanchez.
Il repertorio ha ampiamente spaziato tra i brani delle tre cantanti, a cui è dedicato il progetto “Il canto sociale di donne fra due mondi, interpretati o scritti in diversi periodi della carriera di Maria Carta (sarda), Mercedes Sosa (argentina) e Violeta Parra (cilena).
Il concerto è stato introdotto dal saluto di benvenuto dalla Presidente della Federazione dei Circoli Sardi in Argentina, Marga Tavera e del Presidente Onorario della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) Tonino Mulas, che è responsabile del progetto.
La conferenza di presentazione del progetto prima dell’evento musicale è stata condotta del giornalista e musicologo cagliaritano Giacomo Serreli, che da molti anni segue la scena musicale sarda con particolare attenzione per quella legata al recupero e rielaborazione delle matrici tradizionali.
Sono state minuziosamente descritte le tappe salienti di questo importante lavoro di matrice isolana e i suoi obiettivi, che sono quello di valorizzare la figura di tre donne vissute in continenti diversi che attraverso la loro voce e la loro musica, nella specificità della propria identità e delle loro radici, hanno dato un contributo alla storia della musica e del canto della propria terra.
Per questo progetto è stato realizzato anche un cd, che è stato presentato in Argentina la sera stessa del primo concerto a Buenos Aires, sempre a cura degli artisti Eliana Sanna e i Taifa, con il repertorio che è stato proposto nelle esibizioni. Questo cd è stato prodotto ed è distribuito dal giornale “L’Unione Sarda”. E conta con la partecipazione di uno dei membri fondatori degli Inti-Illimani, Max Berru’, scomparso improvvisamente dopo pochi giorni di aver inciso per questo lavoro.