L’operazione ha avuto come obiettivo primario la tutela del consumatore connessa al consumo di pesce sulle tavole dei ristoranti, con particolare riferimento al rispetto delle vigenti normative in materia di rintracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici, rispetto delle norme igienico-sanitarie dei molluschi, prevenzione e repressione delle frodi commerciali e controlli sul divieto di somministrazione ed utilizzo di specie provenienti dalla pesca sportiva-ricreativa e/o specie vietate o soggette a piani pluriennali di tutela (tonno rosso).
Nel territorio del Comune di Palau sono stati sottoposti a controllo n. 10 ristoranti ma solo 3 sono risultati in regola con la normativa di settore, confermando purtroppo le percentuali di illecito già riscontrate nelle altre località. Sono stati elevati infatti ben 6 verbali per violazioni connesse alla mancata tracciabilità dei prodotti ittici.
Un ristoratore è stato altresì sanzionato per commercializzare, mediante somministrazione ai propri clienti, prodotto ittico proveniente dalla pesca sportiva. Allo stesso è stato elevato un verbale da 4000 euro, il sequestro del pescato e l’applicazione della sanzione accessoria della chiusura del locale per un periodo compreso tra 5 e 10 giorni.
I militari del Nucleo Vigilanza Pesca della Guardia Costiera hanno altresì fatto visita alle cucine dei ristoranti di rinomati locali della movida nel litorale di Baja Sardinia. Anche in questo caso, su 7 esercizi commerciali solo 3 sono risultati in regola, mentre gli altri 4 sono stati multati per violazioni connesse alla non tracciabilità del pesce che stava per essere cucinato e servito ai clienti.
Complessivamente quindi sono state elevate n. 11 sanzioni amministrative agli esercizi controllati, per un importo totale di 19mila euro, e posto sotto sequestro 320 kg di prodotto ittico, avviato poi alla distruzione.
Nell’ambito di tali attività sono stati altresì ispezionati n. 2 pescherecci di La Maddalena ai quali sono state inflitte sanzioni per 8mila euro per la mancata registrazione dei dati di cattura relativi alla pesca dell’aragosta, sottoposta a restrittivi vincoli regionali di monitoraggio e controllo. Gli esemplari rinvenuti a bordo, ancora vivi, sono stati posti sotto sequestro e rigettati in mare nelle zone di ripopolamento per mezzo di una motovedetta della Guardia Costiera.
Le attività di controllo sulla filiera ittica, finalizzate alla tutela del consumatore ed al rispetto della vigente normativa continueranno anche nei prossimi giorni nell’ambito delle attività istituzionali svolte dalla Capitaneria di porto – Guardia Costiera di La Maddalena.