Tappa a Mogoro, domani sera (venerdì 3 agosto), per la ventesima edizione di Dromos, il festival in pieno svolgimento (fino a ferragosto) tra Oristano e altri undici località della sua provincia, che, sotto il titolo “DromosRevolution”, celebra i vent’anni di vita della manifestazione e, insieme, il cinquantenario del 1968 con un ricco e denso cartellone di appuntamenti.
La carovana musicale pianta le tende per una sera nel paese della Marmilla per uno dei suoi concerti più coinvolgenti: protagonista in Piazza Martiri della Libertà, a partire dalle 21.30, Bombino, il chitarrista definito da molti “il Jimi Hendrix del deserto”, con la sua trascinante miscela di sonorità blues e rock, ritmi ipnotici e melodie del Sahara.
Nato e cresciuto ad Agadez, in Niger, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, Goumar Almoctar, in arte Bombino (il nome è una storpiatura dell’italiano “bambino”) conta quattro album nella sua ascesa al successo internazionale: un cammino iniziato nel 2011 con “Agadez”, seguito nel 2013 dall’acclamatissimo “Nomad”, nel 2016 da “Azel”, e quindi dal recentissimo “Deran”, pubblicato lo scorso maggio. Accompagnano la stella del desert blues, in questa tappa in terra sarda, Illas Mohamed alla chitarra, Youba Dia al basso e Corey Wilhelm alla batteria.
Con il concerto di Bombino a Mogoro, Dromos rinnova la consolidata collaborazione con la tradizionale Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, quest’anno alla sua cinquantasettesima edizione, che nelle scorse estati ha portato nel paese ai piedi del Monte Arci artisti di primo piano nel panorama musicale internazionale, come il trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf, il suonatore di oud e cantante tunisino Dhafer Youssef e il pianista cubano Roberto Fonseca, tra gli altri. Il biglietto per il concerto costa 10 euro e dà diritto all’ingresso, in un giorno a scelta, anche alla Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, aperta fino al 2 settembre, dalle 10 alle 21.
Sabato (4 agosto) la rotta di Dromos, edizione numero venti, continua idealmente verso Cuba con il concerto del percussionista e cantante Pedrito Martinez accompagnato dal suo gruppo a Baratili San Pietro (alle 21.30 in Pratza de ballusu).
A Oristano, invece, si può visitare tutti i giorni (dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30) la mostra “68/Revolution – Memorie, nostalgie, oblii” aperta alla Pinacoteca comunale “Carlo Contini” fino al prossimo 7 ottobre. Curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura, e da Dromos in collaborazione con AskosArte, con il contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra propone un approccio originale rispetto alle tante iniziative dedicate al ’68, interrogandosi sul retaggio attuale e nella coscienza delle nuove generazioni di quel periodo che voleva rivoluzionare il mondo portando al potere l’immaginazione.
In esposizione le opere di artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo, tutti piuttosto giovani, che, per ragioni anagrafiche, non hanno vissuto direttamente il ’68 e i suoi dintorni: Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo Di Gotto, ME, Alessandra Baldoni (Perugia), Emanuela Cau (Cagliari), Pierluigi Colombini (Oristano), Melania De Leyva (Venezia), Roberta Filippelli (Alghero, SS), Roberto Follesa (Donori, CA), Federica Gonnelli (Firenze), Rebecca Goyette (New York), Gut Reaction (Giulia Mandelli e Marco Rivagli, Berlino), Michele Marroccu (Oristano), Tonino Mattu e Simone Cireddu (Oristano), Narcisa Monni (Sassari), Federica Poletti (Modena), Carlo Alberto Rastelli (Parma), Valeria Secchi (Sassari), Nicko Straniero (Oristano), Terrapintada (Bitti, NU). Attraverso le più spericolate ricerche estetiche contemporanee, che si nutrono di ibridazioni crossmediali col fine di liberare i diversi ambiti artistici dai loro consueti recinti e dalle loro funzioni canoniche, la mostra in corso a Oristano propone un confronto non lineare e per nulla univoco su un controverso momento storico, culturale e sociale, tra memorie, nostalgie e oblii.