Nel cuore dell’antica Oristano, di Beppe Meloni

Nel cuore dell’antica Oristano, il polo storico – archivistico –  culturale della Sardegna. Se salite al piano più alto della SO.TI.CO. in piazza Roma, autentico sfregio architettonico anni Cinquanta nel cuore della città antica, vi renderete subito conto che la nuova Oristano, quella degli anni Duemila, non è poi così estesa come pronosticava il piano urbanistico di anni ormai lontanissimi. Sfornato nei giorni della follia e dell’entusiasmo collettivo della Quarta Provincia, e che pronosticava addirittura uno sviluppo urbanistico per una città di cinquantamila abitanti. I numeri ci dicono invece che Oristano staziona a malapena a quota trentamila. 31.671 per l’esattezza al 31 dicembre 2017. Quel pronosticato sviluppo urbanistico si è inesorabilmente bloccato. Quando pare stiano finalmente per partire i lavori per la realizzazione del polo storico – archivistico – culturale qualche considerazione bisogna pur farla. E a dirla tutta, nel bel mezzo di una crisi socio-economica durissima proiettata dolorosamente come dicono le previsioni verso tempi molto lunghi, se la città di Eleonora diventerà un polo culturale, una piccola città di studi, con nuovi corsi universitari specialistici, non sarà proprio un male. Valutando a fondo le prospettive future del capoluogo, ci si convince sempre di più che occorre impegnarsi (magari svolgendo un apposito convegno di studi tra Università, Comune e Curia arcivescovile) per concretizzare finalmente quel progetto esecutivo già finanziato dal MIBACT (Ministero Beni Artistici Culturali) per quasi tre milioni di euro. Che interesserà tutta la zona del centro-città, tra il Duomo di Santa Maria, l’ex Asilo Sant’Antonio e il vecchio Distretto Militare. Realizzando al suo interno la nuova piazza Carta de Logu, Oristano potrà così avere tutti i titoli per diventare un centro di eccellenza in Sardegna nel settore storico – culturale – paesaggistico – ambientale. Fino ad oggi ancora un bel sogno ad occhi aperti che tarda a realizzarsi. Un progetto importante, che collegherà le meraviglie dei Giganti di Monte Prama e del Sinis a quel centro città ancora ricco di storia e di fascino. E questa autentica battaglia per lo sviluppo artistico – culturale deve marciare finalmente nel segno dell’unità di un territorio troppo spesso polemico, diviso e inconcludente. Con un programma che veda nelle navi crociera non solo un fatto episodico ma un flusso continuo per la stagione estiva, e con uno scalo che non diventi solo un deposito costiero del gas-metano, ma sia anche il volano di una provincia. Che non si accontenta di sopravvivere ai colpi di una crisi durissima. All’interno di questo quadro tra luci ed ombre, e con questi presupposti, Oristano e l’area vasta che la circonda può davvero candidarsi a diventare quel centro di eccellenza che tutti auspichiamo.