Si è conclusa la quarta edizione di Mirtò, il festival internazionale del mirto, che si è svolto tra Olbia e Porto Rotondo dal 17 al 20 agosto.
La porta di Olbia che si è trasformata per tre giorni nell’ingresso della Sardegna. Un salotto del gusto e delle eccellenze enogastronomiche che si chiama Mirtò, festival internazionale del Mirto. Un marchio sinonimo di qualità, che quest’anno ha trovato uno scenario mai così consono, da piazza Elena di Gallura a Corso Umberto. Un luogo magico, che ha richiamato migliaia di persone, per una quarta edizione che entrerà negli annali.
Una cura dei dettagli, un servizio professionale, che ha visto insieme ai piatti tipici dei Comuni della Barbagia la grande tradizione di Isola della Scala, con i suoi risotti campioni di un’italianità conosciuta in tutto il mondo. Regista di un allestimento e una scenografia perfetti, con l’esibizione di Piero Marras in un concerto che ha celebrato i 40 anni di carriera, è stato Salvatore Pinducciu, professione assistente di volo di Air Italy, ma una grande passione per Mirtò.
“Ringraziamo l’Autorità portuale e il Comune di Olbia per averci messo a disposizione lo straordinario palcoscenico naturale di piazza Elena di Gallura – sottolinea Pinducciu, responsabile del catering per Mirtò -. Noi siamo una associazione no profit, tutti facciamo altri mestieri, ma ci accomuna la voglia di portare qualcosa per il nostro territorio, per la Sardegna. Quest’anno abbiamo voluto che tutto fosse curato nei dettagli, grazie alla collaborazione di camerieri sardi professionisti, che hanno servito i piatti con eleganza. Poi vogliamo ringraziare i sommelier e il Consorzio di tutela del vermentino Docg, che ha messo a disposizione i propri vini per il grande pubblico che ha affollato Mirtò”.
Il dna di Mirtò, quello di far conoscere l’eccellenza del mirto nel mondo, resta invariato, ma si accompagna a una crescita del livello di accoglienza e professionalità, perché i prodotti di qualità legati alla tavola, il buon cibo e il buon bere, devono essere serviti in un contesto adeguato. Ecco l’evoluzione della missione di Mirtò, che alla quarta edizione, partendo da Ollolai, fino a Porto Rotondo e Olbia, ha tracciato una nuova strada da seguire.
“La quarta edizione del Festival internazionale del Mirto ha già raccolto numeri in forte ascesa e una presenza importante di turismo internazionale, che ha sfidato anche il maltempo pur di assicurarsi un assaggio fra gli allestimenti – sottolinea Marco Balata, assessore al Turismo del Comune di Olbia -. La formula itinerante, attraverso la creazione di un vero e proprio percorso enogastronomico, ha permesso che tutte le attività del centro beneficiassero del continuo flusso di persone che visitavano gli stand. Un successo che conferma il valore assoluto delle nostre produzioni, certificando che, se promosse in maniera coordinata, rappresentano un’eccellenza unica e un volano in grado di incrementare un segmento turistico sempre più in crescita”.
Il cuore della manifestazione è stato nelle Isole del Gusto e del Mirto, ma la grande novità è stato il percorso che ha condotto verso le piazze Regina Margherita e Matteotti, con le Isole degli Artigiani e del Miele. In quest’ultima si sono segnalate le eccellenze del territorio di Monti, apprezzatissime dal pubblico dei visitatori. “Il Comune e la Pro Loco hanno accettato con entusiasmo l’invito di Mirtò, per una collaborazione dalle grandi potenzialità grazie a un brand di livello internazionale – conferma Emanuele Mutzu, sindaco di Monti -. Mirtò rappresenta il valore aggiunto per imprimere una spinta alla qualità dei nostri prodotti: il miele, il vermentino e la zuppa montina, iscritta dal 2012 tra i piatti tipici dall’Accademia della cucina italiana e che durante l’evento ha riscosso grandissimo successo tra i turisti”.