A disposizione fondi per 633 mila euro divisi per sei aree, di cui due dedicate alle manutenzioni
Il Comune di Porto Torres ha approvato in giunta le linee guida per Lavoras, il bando indetto dalla Regione Sardegna che prevede il finanziamento e l’attivazione di nuovi cantieri dedicati ai disoccupati.
L’amministrazione ha programmato sei aree di intervento che prevedono l’inserimento lavorativo di circa quaranta persone.
La giunta del Comune di Porto Torres ha approvato gli indirizzi operativi per la partecipazione all’attivazione dei nuovi cantieri del progetto Lavoras, messo a punto dalla Regione e gestito dall’Insar (Iniziative Sardegna, la società in house della Regione) insieme all’Aspal, l’agenzia sarda per le politiche attive del lavoro.
L’amministrazione ha così stabilito le linee guida e individuato le aree di intervento. Lavoras prevede un finanziamento complessivo, dedicato al Comune, di 633 mila e 854 euro.
«Le attività e i progetti approvati in giunta fanno riferimento a sei attività – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Alessandro Derudas, che sta seguendo l’iter amministrativo – tra queste due che consideriamo fondamentali e che sono dedicate alle manutenzioni straordinarie delle scuole e dei parchi e giardini della città.
Un’area è dedicata poi alla ricerca di bandi, una alla digitalizzazione degli archivi e una al patrimonio che prevede un lavoro di schedatura degli immobili e all’accatastamento.
Infine abbiamo incluso l’attività di adeguamento del sito internet del Comune, con l’obiettivo di implementare il servizio e renderlo ancora più interattivo».
«In totale, se i progetti saranno approvati, tra tecnici e operai, potrebbero trovare lavoro per circa otto mesi almeno quaranta persone, oltre ad altri quattro mesi aggiuntivi di Naspi – conclude l’assessore Derudas – sottolineo come siamo ancora in una fase preliminare, i bandi chiudono l’otto agosto, poi ci saranno i tempi tecnici dettati delle verifiche regionali, poi la raccolta dei curriculum e la definizione delle liste, totalmente dipendenti dall’Aspal e infine le selezioni dei candidati.
La speranza è che tutto l’iter sia celere e che entro l’anno i primi disoccupati possano entrare in servizio».